Omelia (22-06-2024)
Missionari della Via


«Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso». Quanto ci farebbe bene accogliere profondamente questo incoraggiamento del Signore! Viviamo nel secolo dell'ansia. Siamo impastati di ogni tipo di paure, preoccupati per tutto. Abbiamo paura delle malattie, paura della morte, paura per possibili difficoltà economiche, paura per i figli... siamo continuamente preoccupati per le cose da compiere, per esiti da ricevere. Cercando di incoraggiare una persona, un giorno qualcuno così scrisse: "Coraggio non ti preoccupare anche se è difficile non preoccuparsi!" Quando lessi questa frase, aggiunsi: "è vero, è difficile non preoccuparsi, ma non impossibile!". Ecco, non è impossibile! È vero che siamo impastati di paure e pieni di preoccupazioni, ma tutto ciò è cresciuto negli anni perché non si ha più uno sguardo di fede sulla vita. Abbiamo preferito eliminare Dio nostro padre dalla nostra vita, riducendoci a orfani impauriti. Un po' come può accadere ad un bambino che, in mezzo a tantissima gente, lascia la mano del padre, ritrovandosi solo, impaurito, sperduto. Abbiamo pensato che senza Dio nostro padre saremmo stati liberi e invece ci siamo ritrovati schiavi di noi stessi e delle nostre stesse paure! Iniziamo dunque a dare un nome alle nostre paure, alle nostre ansie, alle nostre preoccupazioni; e mettiamole nelle mani del Padre nostro, con quella consapevolezza che Lui è più grande di ogni cosa! Iniziamo dunque a fidarci di Dio un pochino di più, riscopriamo il gusto dell'affidamento fiducioso nella preghiera... E coraggio, Dio nostro Padre ci aspetta: facciamoci abbracciare!

«[Cara Filotea] in tutte le tue occupazioni appoggiati completamente alla Provvidenza di Dio, che è la sola che possa dare compimento ai tuoi progetti; tuttavia, da parte tua, lavora dolcemente per cooperare con essa, e sii certa che se confidi in Dio, il risultato che conseguirai sarà sempre il migliore per te, sia che ti sembri personalmente buono che cattivo. Fa come i bambini che con una mano si aggrappano a quella del papà e con l'altra raccolgono le fragole e le more lungo le siepi; anche tu fai lo stesso: mentre con una mano raccogli e ti servi dei beni di questo mondo, con l'altra tinti aggrappata al Padre celeste, volgendoti ogni tanto verso di Lui, per vedere se le tue occupazioni e i tuoi affari sono di suo gradimento. Fa' attenzione a non lasciare la sua mano e la sua protezione, pensando così di raccogliere e accumulare di più. Se il Padre celeste ti lascia non farai più nemmeno un passo, ma finirai subito a terra. Voglio dire, Filotea, che quando sarai in mezzo agli affari e alle occupazioni ordinarie, che non richiedono un'attenzione molto accurata e assidua, guarda Dio più delle occupazioni; quando gli affari sono così importanti che richiedono tutta la tua attenzione per riuscire bene, ogni tanto dà uno sguardo a Dio, come fanno coloro che navigano in mare i quali per raggiungere il porto previsto, guardano più il cielo che la nave. Così Dio lavorerà con te, in te e per te, e il tuo lavoro sarà accompagnato dalla gioia» (S. Francesco di Sales).