Omelia (26-06-2024) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Mt 7,15-20 Come vivere questa Parola? La natura ci è maestra. Gesù usa spesso immagini della natura per farci comprendere un messaggio importante. Tutta la Bibbia è ricca di immagini prese dalla natura, eloquenti ed efficaci nel trasmetterci un contenuto di fede. "Dai loro frutti li riconoscerete "; "se il tralcio non porta frutto..." Certamente non possiamo giudicare il cuore dell'uomo, esso è noto solo a Dio; tuttavia le opere (frutti) possono essere un indizio rivelatore nel testimoniare chi siamo e quello in cui crediamo. San Giacomo nella sua lettera lo esprime molto bene: "Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere?" Nessun rovo produce succosa uva da tavola! Così possiamo vedere se la fede proposta porta a frutti di conversione, di pace interiore, di operosa carità, di perdono. Ma se questo è vero possiamo anche dire il contrario! Ci sono persone che producono abbondanti frutti di bene e di luce pur non dichiarandosi apertamente credenti. Il vangelo di oggi, insomma, ci spinge a superare gli stereotipi, a non fermarci alle apparenze, così diffuse fra noi cristiani. "...un albero buono non può produrre frutti cattivi": ciò che è essenziale è il cuore. I frutti che possiamo produrre dipendono esclusivamente da quello che siamo nel profondo di noi stessi. Il Maestro ci conduce a visitare le profondità del nostro essere e a capire quale tipo di albero siamo.
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