Omelia (11-03-2000) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Se toglierai di mezzo a te l'oppressione, il puntare il dito e il parlare empio e spezzerai il tuo pane all'affamato (...); brillerà tra le tenebre la tua luce (...) allora troverai la delizia nel Signore. Come vivere questa Parola? La mia luce sta nel far evolvere il mio potenziale d'amore in forza dell'amore di Gesù che – dice il Vangelo odierno – non è venuto a chiamare i giusti ma i peccatori perché si convertano. Così il cammino quaresimale si rivela come passaggio dalla tenebra dell'opprimere me stesso e gli altri alla luce del sapermi amato e chiamato ad amare. Il mio dito, tanto facilmente puntato contro i difetti degli altri, si volge verso i miei. Non per irritarmi e deprimermi, ma per "processare" l'egoismo, radice di ogni male, e lasciar brillare la mia luce che è la determinazione ad amare come Gesù mi ha amato. Così il Signore diventa una Presenza spesso percepita, nella fede speranza e carità, dentro il cuore: vera gioia che "nessuno potrà rapire". Mi eserciterò oggi a "puntare il dito" su uno dei miei difetti (ad esempio una certa pigrizia spirituale) che m'impedisce di rompere quelle barriere che mi ostacolano l'apertura, il dono di me agli altri. La voce di un Antico Padre Opera sempre il bene secondo la tua possibilità, e quando ti è data l'occasione di scegliere il più, non volgerti pigramente verso il meno. Perché è detto che chi si volge indietro non è adatto per il Regno dei cieli. Marco l'Asceta |