Omelia (26-06-2024)
Missionari della Via


«Guardatevi dai falsi profeti perché si vestono da agnellini, miti e servizievoli, ma dentro sono lupi pronti a divorare». Con queste parole il Signore ci invita non a essere sempre sospettosi di tutte le persone che incontriamo, ma a discernere con prudenza e a vagliare le loro parole e il loro agire. Come possiamo capire chi abbiamo davanti? Dai frutti che producono, dunque dalla concretezza delle loro azioni. Ad esempio, uno può dire di fare (o promette di fare) cose belle, ma poi di fatto non le fa. Uno può dire di essere mite ma alla prima parola pungente che riceve si adira. Uno può dire di essere una persona che non porta rancore ma poi un primo passo verso l'altro non lo fa. Per questo il Signore dice che dai frutti si riconosce l'albero. La vita di ogni uomo si riconosce dai frutti che produce. Se vengono dallo Spirito di Dio sono «amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé»; se vengono dalla carne sono «fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere» (cf Gal 5, 19-22). Istruiti dunque da questa parola, impariamo a discernere l'operato di chi incontriamo, ma soprattutto il nostro operato...

«Quali forme assumono i falsi profeti? Essi sono come "incantatori di serpenti", ossia approfittano delle emozioni umane per rendere schiave le persone e portarle dove vogliono loro. Quanti figli di Dio sono suggestionati dalle lusinghe del piacere di pochi istanti, che viene scambiato per felicità! Quanti uomini e donne vivono come incantati dall'illusione del denaro, che li rende in realtà schiavi del profitto o di interessi meschini! Quanti vivono pensando di bastare a se stessi e cadono preda della solitudine! Altri falsi profeti sono quei "ciarlatani" che offrono soluzioni semplici e immediate alle sofferenze, rimedi che si rivelano però completamente inefficaci: a quanti giovani è offerto il falso rimedio della droga, di relazioni "usa e getta", di guadagni facili ma disonesti! Quanti ancora sono irretiti in una vita completamente virtuale, in cui i rapporti sembrano più semplici e veloci per rivelarsi poi drammaticamente privi di senso! Questi truffatori, che offrono cose senza valore, tolgono invece ciò che è più prezioso come la dignità, la libertà e la capacità di amare.... Non fa meraviglia: da sempre il demonio, che è «menzognero e padre della menzogna» (Gv 8,44), presenta il male come bene e il falso come vero, per confondere il cuore dell'uomo. Ognuno di noi, perciò, è chiamato a discernere nel suo cuore ed esaminare se è minacciato dalle menzogne di questi falsi profeti. Occorre imparare a non fermarsi a livello immediato, superficiale, ma riconoscere ciò che lascia dentro di noi un'impronta buona e più duratura, perché viene da Dio e vale veramente per il nostro bene»
(papa Francesco).