Omelia (28-06-2024) |
don Giampaolo Centofanti |
Commento su Matteo 8,1-4 Il lebbroso impuro doveva, pena sanzioni gravissime, stare a distanza e invece questo si avvicina con fiducia a Gesù e con fiducia gli chiede di venire purificato. Gesù tocca l'impuro, lo guarisce e gli dice di andare a dirlo al sacerdote, per venire ufficialmente reintegrato nella comunità. Sono belle immagini del sacramento della riconciliazione, dove si compie il miracolo nell'uomo di vedere riaperto il cuore, superando almeno germinalmente blocchi che ostacolano la sua vita. E l'uomo non si riapre ad una vita vissuta come individuo isolato ma come persona che è parte viva della comunità. Tutto un rinascere per grazia. Cosa vi è di più difficile di liberare il cuore da chiusure, ripiegamenti, inganni, sfiducie, ogni sorta di malessere che toglie vita? La grazia andare dritti e semplici sulla via della vita, senza abboccare ad alcun fantasma, senza cedere ad alcun umore storto, capriccio, incomprensione... L'uomo può soffocare la propria vita anche per nulla e Dio viene nella riconciliazione a mettergli un seme di serenità, positività, fiducia, generosità... |