Omelia (29-06-2024)
Missionari della Via


«Chi sono io per te?». Questa domanda oggi Gesù la rivolge a ciascuno di noi. Sono tante le risposte che potremmo dare; magari anche noi, come Pietro, facciamo la nostra bella professione di fede: "Tu sei il Cristo. Il Figlio del Dio vivente". Ma questa risposta viene da un incontro fatto o da uno studio compiuto? Possiamo correre il rischio, tra i tanti studi che ci propongono, di pensare di conoscere Gesù, come se il conoscerlo avvenisse solo perché studiamo qualche nozione; ma l'incontro con Gesù è un incontro vivo, reale, con una persona, è un evento che cambia la vita! Ora domandiamoci: noi abbiamo fatto questo incontro? C'è stato un momento dove ho percepito il passaggio di Dio nella mia vita, in cui mi sono deciso a seguirlo? Facciamone memoria. Chiediamo allo Spirito Santo di ravvivare quest'adesione. E qualora non l'avessimo fatto, cerchiamolo: «Rivelami il tuo volto», dice un salmo. Aver fede, dunque vivere e approfondire la relazione con Gesù è di certo un cammino che dura tutta la vita, ma possiamo dire che se abbiamo fatto un primo incontro (senza avere la presunzione di dire già "lo conosco"), allora veramente nella nostra vita si è ampliato il nostro orizzonte e vi è una direzione nuova. Quindi, è la nostra vita a rispondere: "Tu sei il Cristo il Figlio del Dio vivente". È chiaro che poi questa nostra professione di fede ha bisogno di essere chiarita, di essere illuminata. Noi, infatti, spesso ci facciamo un Gesù a nostra immagine e somiglianza. A volte possiamo pensare che Gesù ci debba preservare da ogni difficile situazione, che ogni cosa debba andare secondo il nostro pensiero. Ma camminare con Lui, vivere nella sua grazia, non ci serve a non avere problemi ma ad avere la forza di affrontare i problemi; e di certo, affrontare le difficoltà della vita con Lui o senza di Lui non è la stessa cosa!

Chiediamo allora la grazia, e con forza eleviamo la nostra supplica: "Signore, rivelami il tuo volto", certi che, nella nostra sincera ricerca, il Signore non ci nasconderà il suo volto!

«"Chi sono io per te?" Per rispondere a questa domanda che noi tutti sentiamo nel cuore - chi è Gesù per noi - non è sufficiente quello che abbiamo imparato, studiato nel catechismo. È certo importante studiarlo e conoscerlo, ma non è sufficiente. Perché per conoscerlo veramente è necessario fare il cammino che ha fatto Pietro. La domanda a Pietro - Chi sono io per voi, per te? - si capisce soltanto lungo una strada, dopo una lunga strada. Una strada di grazia e di peccato. È la strada del discepolo. Infatti Gesù a Pietro e ai suoi apostoli non ha detto: conoscimi! Ha detto: seguimi! E proprio questo seguire che ci fa conoscere Gesù. Andando con Gesù impariamo chi è Lui, impariamo quella scienza di Gesù. Conosciamo Gesù come discepoli. Lo conosciamo nell'incontro quotidiano con le nostre vittorie e le nostre debolezze. È proprio attraverso questi incontri che ci avviciniamo a lui e lo conosciamo più profondamente. Perché in questi incontri di tutti i giorni abbiamo quello che san Paolo chiama il senso di Cristo, l'ermeneutica per giudicare tutte le cose. Dunque seguire Gesù con le nostre virtù e anche con i nostri peccati. Ma seguire sempre Gesù!» (papa Francesco).