Omelia (17-03-2000) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Così dice il Signore Dio: "Se il malvagio si allontana da tutti i peccati che ha commesso e osserva tutti i miei precetti e agisce con rettitudine, egli vivrà. Nessuna delle sue colpe sarà ricordata (...). Forse che io ho piacere della morte del malvagio, o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?". Come vivere questa Parola? Dio, il Vivente, l'Autore della vita, l'Amante della vita (così si esprime la Bibbia) non può volere in noi che il trionfo della vita. E' una vita di piena qualità, che va oltre il valico della morte. Sul cammino dunque di conversione quaresimale il soffio di questa Parola è come un alito di primavera. Vi respiriamo la promozione di quella vita che ci connota come creature di Dio e più ancora come figli suoi: figli, nel Figlio Gesù. Allora il Vangelo odierno, con l'invito a portare più a fondo il nostro impegno di giustizia, di rispetto per l'altro, di perdono e di benevolenza, sostanzialmente è un invito a intensificare e approfondire la vita: quella di cui Gesù ha detto: "Sono venuto perché l'abbiano in pienezza" (cfr. Gv.10,10). Ed è Gesù che, essendo il Volto della misericordia del Padre, ci indica percorsi esigenti, ma in cui risplende una vita che è soprattutto capacità d'amore, vera realizzazione di noi verso il "sole" del "giorno senza fine". Oggi mi eserciterò nell'ascoltare la vita nel mio cuore: vita dei miei sentimenti che, in un momento di preghiera, consegnerò a Gesù. La voce di un poeta La canzone che giammai dirò s'è addormentata sulle mie labbra: canzone di stelle vive su un giorno senza fine. F. Garcia Lorca |