Omelia (14-07-2024) |
Missionari della Via |
Dal Vangelo di questa domenica, che ci mostra la missione che Gesù affida ai suoi apostoli, vogliamo cogliere tre aspetti. Gesù, dopo aver chiamato i Dodici a stare con Lui, li chiama ad entrare nella loro missione. Ecco il primo aspetto: le cose partono da Dio, è sua l'iniziativa e non nostra come spesso accade. Noi dobbiamo avere timore di fare cose che non partono da Gesù. Molte iniziative, infatti, che pur ci sembrano buone, elaborate dalla nostra sensibilità, dalla nostra intelligenza, partono da noi e finiscono con noi. Prima di compiere ogni azione occorre che ci chiediamo: ma questo me lo ha detto Gesù o è la mia volontà? Questo vale non solo per gli apostoli ma per ognuno di noi! Ognuno di noi ha una missione da svolgere, ad ognuno Dio ha affidato una missione. Non è la nostra bravura, ma la qualità del nostro rapporto con Lui che ci rende capaci di compierla. Che bello sapere che siamo unici e irripetibili e che solo noi possiamo fare quello che Dio ci ha affidato! Noi e nessun altro! Il secondo aspetto è che Gesù manda i suoi a due a due, perché non vi è missione che si realizzi nella solitudine. La comunione che viviamo con Dio e con i fratelli scaccia via gli spiriti impuri della divisione. «Il potere che viene dalla comunione spezza il potere che viene del diavolo (diaballo), di colui che divide. Chi è unito, chi è nella comunione ha potere contro la scomunione, contro il tentatore che ci separa da Dio e dal prossimo» (don F. Rosini). Il terzo aspetto, per essere credibili nel compiere questa missione, è l'invito di Gesù a non portare nulla per il viaggio. Né denaro, né sacca, né pane, cioè tutti gli appoggi di questo mondo, ma solo il bastone per dire che solo Lui è l'unico appoggio. Se non vi è Gesù nella nostra vita tutte le nostre missioni non portano da nessuna parte. Per essere buoni padri, buone madri, consacrati secondo il cuore di Dio, occorre essere in relazione con Gesù. «Quello dei dodici è un viaggio dentro l'uomo più autentico, liberato da tutto il superfluo... perché la nostra vita non dipende dai nostri beni, voi vivrete di fiducia: fiducia in Dio, che non farà mancare nulla, e fiducia negli uomini, che apriranno le loro case. "Bagaglio leggero impone il viaggio e cuore fiducioso. Domani non so se qualcuno aprirà la porta ma confido nel tesoro d'amore disseminato per strade e città, mani e sorrisi che aprono case e ristorano cuori..."» (p. Ermes Ronchi). Dunque, concludendo, ecco la bella missione che Dio ci ha affidato: dire e testimoniare con una vita evangelica che è possibile convertirsi. Ogni persona che ascolta e accoglie quest'annuncio può iniziare una nuova vita, può essere di Cristo, può annunciare agli altri di essere di Cristo. PREGHIERA Aiutami, Signore, ad essere testimone del tuo amore! |