Omelia (21-07-2024) |
don Roberto Seregni |
Ebbe compassione di loro In una manciata di versetti l'evangelista Marco ci offre la possibilità di contemplare la compassione e la tenerezza del maestro. È come se Gesù fosse schiacciato tra due urgenze: da una parte il riposo dei suoi che ritornano dalla missione e dall'altra la folla che lo cerca ansiosamente. Il maestro si preoccupa per i suoi discepoli e li invita stare con lui, a riposare; li invita al silenzio per riordinare le parole dette e le parole ascoltate durante la missione. Mi affascina l'attenzione materna di Gesù verso i suoi discepoli: non li sprona a dare un bilancio esaustivo e completo dell'attività appena conclusa, ma li invita al riposo. Per Gesù, al centro, sempre sta la persona, non la sua attività o la sua responsabilità. Allo stesso tempo, la gente lo cerca, la folla si mette in camino sui suoi passi. E Gesù non resiste, non può sottrarsi. La compassione non è una virtù tra le altre, è la natura stessa di Gesù, è la sua essenza. Il maestro cambia i piani: lascia i suoi discepoli riposare tranquilli e si dedica alle pecore senza pastore. Rileggo lentamente il brano di Vangelo e penso che tutti abbiamo davvero bisogno di imparare da Gesù l'arte della compassione e della tenerezza, imparare a cambiare i nostri piani, a mettere le persone al primo posto, a trasformare il nostro sguardo in un abbraccio pieno di vita e passione per ogni uomo e ogni donna che incontriamo nel nostro cammino. Un abbraccio don Roberto |