Omelia (30-07-2024) |
don Giampaolo Centofanti |
Questo brano si riferisce al discernimento quotidiano e anche alla salita al cielo. Il cammino di sequela conduce verso l'accoglienza della luce serena che Dio infonde nel cuore imparando a distinguerla da altre false luci o da oscurità varie interne ed esterne. Qui sulla terra Dio ci va più piano nel donarci tanta grazia perché poi potremmo rifiutarla. Dunque non di rado (perché ognuno ha il proprio particolare percorso e non esistono schemi) ci conduce verso scelte maturate nel tempo anche sperimentando che per altre vie facciamo solo del male a noi stessi e agli altri. Certo anche così ci dà mille volte di più ma al tempo di salire al cielo la nostra scelta definitiva per o contro la misericordia totale di Dio l'avremo fatta. Allora Dio potrà in tanti casi donarci tanta grazia più rapidamente. Anche se certo per esempio il purgatorio non è una punizione divina ma la delicatezza con la quale Dio ci aiuta ad aprire il cuore liberandolo dalle resistenze varie fino ad allora vissute. Questo ci fa riflettere sul cammino della vita che prepara al grande salto finale. Certo potrà tanto aiutare l'aver cercato di accogliere la luce con fiducia, aver sperimentato il suo venire liberatorio, vivificante. Prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. La preghiera ci aiuta a riflettere su cose decisive che la mentalità odierna vuole nascondere, quelli che la dottrina cattolica chiama i novissimi, dal latino novissima = le ultime cose: morte, giudizio, inferno, paradiso. |