Omelia (09-08-2024)
don Michele Cerutti
Fiamma viva offerta per il suo popolo

Ogni volta che penso a Edith Stein mi viene in mente l'inizio del mio cammino di formazione al presbiterato e al mio padre spirituale che mi invitava a conoscere questa Santa.
Non vi nascondo l'imbarazzo, che a volte provavo nel pensare a questa donna ebrea, che ritenevo essere opportunista, perché pensavo si fosse fatta cristiana per fuggire alla persecuzione.
Il coraggio, invece, con cui si dona come vittima, davanti alla Gestapo tedesco, affermando senza remore di essere pronta di andare a morire per il suo popolo, ha smontato questa brutta insinuazione che il male cercava di immettermi.
Edith mi insegna un qualcosa di forte. Dio ci dona a tutti noi una lampada e ci chiede di tenerla sempre accesa stando attenta a tutti i venti contrari.
Lei da un lato aveva la persecuzione, provenendo dal mondo ebraico, aveva l'incomprensione della mamma, che considerava la conversione della figlia un tradimento. Una volta entrata nel Carmelo non fu facile per lei adattarsi anche a una certa manualità, che doveva espletare per mantenere vivo il convento. Lei era stata filosofa insegnante all'Università.
Tuttavia, davanti a quei venti contrari si è dimostrata la vergine saggia del Vangelo che ha tenuto accesa la lampada perché lo sposo l'avrebbe così trovata pronta.
Questo esempio di santità fino al martirio ci invita a domandarci come siamo messi con la nostra lampada, ovvero, rimane accesa anche davanti ai venti contrari della vita?
Oppure siamo come le vergini stolte che sembrano disinteressarsi all'arrivo dello sposo e non alimentano l'olio e anzi lasciano spegnere la fiamma?
In questa icona ci siamo noi tutti con la nostra responsabilità che è individuale.
Non saremo chiamati per la lampada del vicino di casa o dello zio o del parente fastidioso, ma per quella nostra.
L'olio che dobbiamo utilizzare è la carità quella che dobbiamo esercitare a vicenda l'uno con l'altro nelle piccole scelte della quotidianità.
All'ultimo giorno saremo giudicati, come dice un grande santo, a cui Edith ha attinto, San Giovanni della Croce, sull'amore e niente di più.
La preghiera diventa lo stoppino della lampada le opere buone la fiamma che dobbiamo tenere accesa.
Senza lo stoppino il fuoco non c'è, senza l'olio lo stoppino diventa inutile e la lampada un semplice oggetto che non serve a niente.