Omelia (11-08-2024)
Missionari della Via


Gesù continua a spiegare il senso del segno della moltiplicazione dei pani, invitando i suoi ascoltatori a fare un salto di qualità. Egli spiega che la manna che aveva sfamato i padri durante il cammino nel deserto, così come il pane che ha moltiplicato, simboleggia Lui stesso. Dice chiaramente: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo».

Fermiamoci su questa bella immagine: «Io sono il pane della vita» e chiediamoci: cosa significa?

Se ci pensiamo bene, il pane è un elemento fondamentale della vita. Chi ha veramente fame, chiede un po' di pane; chi è senza lavoro, non sa come portare il pane a casa. Gesù dicendo di essere il pane della vita ci dice che Lui è l'essenziale della vita. Come ci ha ricordato papa Francesco: «Gesù si rivela come il pane, cioè l'essenziale, il necessario per la vita di ogni giorno, senza di Lui la cosa non funziona. Non un pane tra tanti, ma il pane della vita. In altre parole, noi, senza di Lui, più che vivere, vivacchiamo: perché solo Lui ci nutre l'anima, solo Lui ci perdona da quel male che da soli non riusciamo a superare, solo Lui ci fa sentire amati anche se tutti ci deludono, solo Lui ci dà la forza di amare, solo Lui ci dà la forza di perdonare nelle difficoltà, solo Lui dà al cuore quella pace di cui va in cerca, solo Lui dà la vita per sempre quanto la vita quaggiù finisce. È il pane essenziale della vita». Inoltre, il simbolo del pane racchiude l'intera vita di Gesù, che nell'eucaristia continua a "farsi pane per noi", cioè a farsi nostro cibo, nostro nutrimento, nostro sostegno. È un mistero d'amore immenso: nessuno di noi, per quanto possiamo amare gli altri, possiamo farci loro cibo e nessuno di noi arriverebbe mai a tanto. Dio lo ha fatto e lo fa per noi. È un mistero immenso, che chiede stupore, davanti al quale fermarci in adorazione, con rinnovato amore! Pertanto, potremmo chiederci: posso dire che per me Gesù è veramente essenziale? Lo cerco con vivo desiderio, come un affamato cerca il pane?

Questo pane cosa ci dà? «Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Ecco, Gesù ci dona la vita eterna, la vita di Dio. Nessun cibo, per quanto buono e sostanzioso, può darci la vita eterna, solo Gesù. Per questo i padri della Chiesa chiamavano l'eucaristia "il farmaco dell'immortalità". Nell'eucaristia noi riceviamo Gesù che ci dona se stesso, che ci unisce a sé, infondendo in noi il suo amore, i suoi sentimenti, perché anche noi possiamo vivere la sua forma di vita, amando con Lui e come Lui. È un mistero grande, che accolto, trasforma la vita. Ci farà bene chiederci: con quanto amore ricevo l'eucaristia? E, prima ancora: vado a Messa? Ho capito chi ricevo nell'ostia santa?

Chiediamo al Signore che ci aiuti a riscoprire la bellezza della sua presenza nell'eucaristia e in mezzo a noi, ripartendo dalle piccole cose. «Almeno una volta al giorno ci troviamo a prendere cibo insieme... Sarebbe bello, prima di spezzare il pane, invitare Gesù, pane di vita, chiedergli con semplicità di benedire quello che abbiamo fatto e quello che non siamo riusciti a fare. Invitiamolo a casa, preghiamo in stile "domestico". Gesù sarà a mensa con noi e saremo sfamati da un amore più grande» (papa Francesco).

PREGHIERA

Vergine Santa, aiutaci a crescere giorno dopo giorno
nell'amicizia di Gesù, pane di vita.