Omelia (14-08-2024) |
don Michele Cerutti |
Stella di salvezza Quando siamo in balia delle onde e sembra ci troviamo in mezzo a tanti pericoli. Quando tutto sembra far pensare al peggio. Quando la vita sembra in un vicolo cieco. Chissà quanti quando possiamo aggiungere. Possiamo, però, tuttavia, indicare il compito, che ci affida nella sua preghiera San Bernardo, invitandoci a guardare la stella che è Maria. Questa solennità, che la Chiesa ci conduce a vivere, ci porta proprio a questo a volgere lo sguardo alla bellezza, quella della Vergine, a cui molti si sono indirizzati nel corso dei secoli durante le tempeste della loro vita. Proprio nei momenti in cui la Storia giungeva nei suoi crinali più difficili la Madre di Cristo non ha mancato di far sentire la sua presenza. Esempi li possiamo trarre dalle apparizioni riconosciute dalla Chiesa. A Banneux, o a Beauraing entrambi in Belgio, al confine con la Germania, nei tempi in cui si avvicinava l'ascesa di Hitler. A Fatima nel mezzo di una guerra mondiale e alla vigilia della Rivoluzione d'Ottobre in Russia. Le apparizioni in diverse parti delle Alpi per impedire l'avanzata protestante. Quanti esempi che ci dicono come la Vergine fa sentire la sua presenza. Per questo al termine di un'altra guerra, la Chiesa, siamo nel 1950, proclama il dogma dell'Assunta. In mezzo alle difficoltà di un dopo conflitto, che aveva piegato il mondo e aleggiavano le nubi del contrasto americano sovietico, il Papa Pio XII volle proporre al Popolo di Dio, ancora una volta, la stella di Maria nel cielo della cristianità. Oggi davanti ai tanti scandali che attraversano la Chiesa. Oggi davanti a un mondo che parla il linguaggio dell'odio in tanti parti. Oggi dove tutto sembra essere fluido. Questa solennità ci dice guardate a Lei sicuri di essere guidati. Lo aveva capito la donna del Vangelo, che sta sera abbiamo proclamato, quando afferma: Beato il seno che ti ha allattato. Commuove la bella risposta di Gesù che, contrariamente a quanto si possa pensare è il più bel riconoscimento a Maria: Beati piuttosto coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano. La beatitudine della Madre è nel mettersi alla scuola della Parola ed è coniata per tutti noi. La Vergine, quindi è la creatura perfetta, non perché in Lei non c'è macchia di peccato, ma perché in Lei, il cammino che compie, la conduce a raggiungere la vetta alta della gloria di Dio. Anche lei ha camminato ed è stata provata nel fuoco come ciascuno di noi e l'essere riuscita a raggiungere il traguardo la rende oggi quella stella sicura nella notte di ciascuno di noi, nelle notti della Chiesa e nelle notti dell'umanità. Quanti cuori la Vergine è riuscita a smuovere perché la luce nell'oscurità di molti proveniva da lei. Penso a Carducci, poeta che nel suo odio contro la fede scrisse un'ode a Satana dalle parole tremende: "Gittò la tonaca Martin Lutero: Gitta i tuoi vincoli, Uman pensiero, E splendi e folgora Di fiamme cinto; Materia, inalzati: Satana ha vinto". Sul finire della vita l'incontro con alcune figure di Santi tra cui Don Guanella e Don Orione oltre ad alcuni giorni di ritiro in alcuni punti delle Alpi scrisse una poesia "La Chiesa di Polenta" che termina con versetti pieni di tenerezza per la Madonna: Taccion le fiere e gli uomini e le cose, roseo 'I tramonto ne l'azzurro sfuma, mormoran gli alti vertici ondeggianti Ave Maria. |