Omelia (15-08-2024) |
Missionari della Via |
L'assunzione è la "logica conclusione" della vita di Maria, tutta orientata a Dio, vissuta in comunione con Lui grazie ai suoi continui "sì" al suo volere. Maria, che ha vissuto una vita in perfetta unione di intenti e di sentire con il Signore, scelta dall'eternità e preservata dal peccato originale, non poteva essere abbandonata alla corruzione del sepolcro. Per questo, subito dopo la morte, il Signore Gesù l'ha assunta presso di sé con il corpo e con l'anima, accogliendola nell'eterna beatitudine. Potremmo dire che Maria è stata assunta al cielo perché si è sempre lasciata assumere nella volontà di Dio, gli ha sempre detto sì. È sempre stata unita a Lui e ora lo è in modo speciale, divino, meraviglioso. In primis, l'assunzione ci ricorda che vale la pena dire di sì a Dio e ci incoraggia a non aver paura della sua volontà. Essa non è un laccio, né un limite, né un ostacolo: è il meglio per noi. Inoltre, la Madonnina assunta al cielo non solo intercede per noi ma ci precede sul nostro cammino, ricordandoci quanto sono profondamente vere e liberanti le parole che diciamo nel credo: «credo la risurrezione della carne». Sì, seguendo Gesù, sappiamo che nulla della nostra vita andrà perduto, e che anche il nostro corpo un giorno sarà risuscitato, e sarà conformato al suo, nella gloria eterna. Questo articolo del Credo si fonda sulle parole di Gesù che ci ha detto: «chi mangia la mia carne e bene il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno» (Gv 6,53). È un mistero grande, che sta al cuore della nostra fede. Che dire: davanti a una promessa così bella, davanti a una certezza così grande, di cosa dovremmo avere paura? Che la Vergine Maria ci aiuti a dire i nostri sì, a fidarci di Dio: ne vale la pena! Noi fermamente crediamo e fermamente speriamo che, come Cristo è veramente risorto dai morti e vive per sempre, così pure i giusti, dopo la loro morte, vivranno per sempre con Cristo risorto, e che egli li risusciterà nell'ultimo giorno. Come la sua, anche la nostra risurrezione sarà opera della Santissima Trinità: «Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi» (Rm 8,11). Il termine «carne» designa l'uomo nella sua condizione di debolezza e di mortalità. La «risurrezione della carne» significa che, dopo la morte, non ci sarà soltanto la vita dell'anima immortale, ma che anche i nostri «corpi mortali» (Rm 8,11) riprenderanno vita. Credere nella risurrezione dei morti è stato un elemento essenziale della fede cristiana fin dalle sue origini. «La risurrezione dei morti è la fede dei cristiani: credendo in essa siamo tali» (CCC) |