Omelia (22-08-2024)
Missionari della Via


Il regno dei cieli è simile a una festa di nozze, cioè: lasciar regnare Dio nel cuore vuol dire sperimentare la gioia! Non un'euforia superficiale né un'allegria passeggera, ma una gioia intima, profonda. Eppure, ieri come oggi, quanti rifiuti, agghindati con le migliori scuse eludono questo invito: "a messa no, ho da fare, ho comprato i buoi (=l'auto, nuovi utensili)... e poi la domenica devo riposarmi... ho le faccende di casa... non ho tempo di pregare, tanto Dio lo sa..." e via dicendo. Purtroppo tanti non sanno che Dio è gioia, è bellezza; gli è stata trasmessa un'immagine distorta e avrebbero bisogno di un annuncio positivo, della testimonianza fervente di un credete innamorato del suo Signore.

Oppure, tra quelli che accettano, quanti partecipano in chiesa giusto perché va fatto, per tradizione, o pregano per scaramanzia ma non hanno l'abito nuziale, cioè non si sono rivestiti di Cristo, dei suoi sentimenti, del suo stile di vita. Risultato? Che già ora manca la gioia, con il rischio di mancarla per sempre... ecco l'augurio che ci facciamo: di sperimentare quanto siano vere le parole del Salmo: «cerca la gioia nel Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore». Non quelli superficiali o parziali, ma quelli più veri e profondi!

BENEDETTO XVI CI SPIEGA LA MEMORIA DELLA B. VERGINE MARIA REGINA

E' una festa di istituzione recente, anche se antica ne è l'origine e la devozione: venne stabilita, infatti, dal Venerabile Pio XII, nel 1954... In tale circostanza, il Papa ebbe a dire che Maria è Regina più che ogni altra creatura per la elevazione della sua anima e per l'eccellenza dei doni ricevuti. Ella non smette di elargire tutti i tesori del suo amore e delle sue premure all'umanità...

Ma adesso ci domandiamo: che cosa vuol dire Maria Regina? Che cosa è questa regalità? Come già indicato, è una conseguenza del suo essere unita al Figlio, del suo essere in Cielo, cioè in comunione con Dio; ella partecipa alla responsabilità di Dio per il mondo e all'amore di Dio per il mondo. C'è un'idea volgare, comune, di re o regina: sarebbe una persona con potere, ricchezza. Ma questo non è il tipo di regalità di Gesù e di Maria. Pensiamo al Signore: la regalità e l'essere re di Cristo è intessuto di umiltà, di servizio, di amore: è soprattutto servire, aiutare, amare. Ricordiamoci che Gesù è stato proclamato re sulla croce con questa iscrizione scritta da Pilato: «re dei Giudei» (cfr Mc15,26). In quel momento sulla croce si mostra che egli è re; e come è re? soffrendo con noi, per noi, amando fino in fondo, e così governa e crea verità, amore, giustizia. O pensiamo anche all'altro momento: nell'Ultima Cena si china a lavare i piedi dei suoi. Quindi la regalità di Gesù non ha nulla a che vedere con quella dei potenti della terra. È un re che serve i suoi servitori; così ha dimostrato in tutta la sua vita. E lo stesso vale per Maria: è regina nel servizio a Dio all'umanità, è regina dell'amore che vive il dono di sé a Dio per entrare nel disegno della salvezza dell'uomo. All'angelo risponde: Eccomi sono la serva del Signore (cfr Lc 1,38), e nel Magnificat canta: Dio ha guardato all'umiltà della sua serva (cfr Lc 1,48). Ci aiuta. È regina proprio amandoci, aiutandoci in ogni nostro bisogno; è la nostra sorella, serva umile.

E così siamo già arrivati al punto: come esercita Maria questa regalità di servizio e amore? Vegliando su di noi, suoi figli: i figli che si rivolgono a lei nella preghiera, per ringraziarla o per chiedere la sua materna protezione e il suo celeste aiuto, dopo forse aver smarrito la strada, oppressi dal dolore o dall'angoscia per le tristi e travagliate vicissitudini della vita. Nella serenità o nel buio dell'esistenza, noi ci rivolgiamo a Maria affidandoci alla sua continua intercessione, perché dal Figlio ci possa ottenere ogni grazia e misericordia necessarie per il nostro pellegrinare lungo le strade del mondo. A Colui che regge il mondo e ha in mano i destini dell'universo noi ci rivolgiamo fiduciosi, per mezzo della Vergine Maria. Ella, da secoli, è invocata quale celeste Regina dei cieli; otto volte, dopo la preghiera del santo Rosario, è implorata nelle litanie lauretane come Regina degli Angeli, dei Patriarchi, dei Profeti, degli Apostoli, dei Martiri, dei Confessori, delle Vergini, di tutti i Santi e delle Famiglie. Il ritmo di queste antiche invocazioni, e preghiere quotidiane come la Salve Regina, ci aiutano a comprendere che la Vergine Santa, quale Madre nostra accanto al Figlio Gesù nella gloria del Cielo, è con noi sempre, nello svolgersi quotidiano della nostra vita. Il titolo di regina è quindi titolo di fiducia, di gioia, di amore. E sappiamo che quella che ha in mano in parte le sorti del mondo è buona, ci ama e ci aiuta nelle nostre difficoltà.

Cari amici, la devozione alla Madonna è un elemento importante della vita spirituale. Nella nostra preghiera non manchiamo di rivolgerci fiduciosi a lei. Maria non mancherà di intercedere per noi presso il suo Figlio. Guardando a lei, imitiamone la fede, la disponibilità piena al progetto d'amore di Dio, la generosa accoglienza di Gesù. Impariamo a vivere da Maria. Maria è la Regina del cielo vicina a Dio, ma è anche la madre vicina ad ognuno di noi, che ci ama e ascolta la nostra voce.


(Benedetto XVI).