Omelia (12-02-2006)
padre Paul Devreux


A quei tempi, il lebbroso doveva vivere in luoghi deserti e il colmo è che, oltre a stare male e a dovere stare lontano da tutti per paura del contagio, doveva anche fare penitenza pubblica portando vesti strappate e stando a capo scoperto perché, per difendere la bontà e la giustizia di Dio, i sacerdoti dicevano che se era malato era colpa sua, per via di qualche peccato. Dio giusto e buono, nella sua infinita misericordia, mandava il castigo affinché il peccatore riconoscesse i suoi sbagli e facesse penitenza. Così i sacerdoti li allontanavano mettendogli addosso tanti sensi di colpa e, se poi guarivano, facevano i buoni misericordiosi. Preghiamo affinché queste cose non accadano più.

Gesù può rompere questi schemi perché non sente il bisogno di difendere la bontà di Dio dando all'uomo la colpa delle disgrazie che gli capitano; e non sente il bisogno di difendere neanche l'uomo, semplicemente perché non giudica e non accusa nessuno. Accoglie l'uomo e la realtà per quella che è e cerca di aiutare il povero e il bisognoso, punto. Non lo giudica, non lo condanna, non prova neanche a cambiarlo, tutt'al più lo guarisce perché lo ama.

Ma è importante che ci rendiamo conto che fare questo gli costa, è fonte di Passione. Infatti non può più entrare nelle città. Secondo gli esegeti i motivi possono essere due: il primo è semplicemente il fatto che lo cercano in troppi, il secondo è che avendo toccato il lebbroso viene considerato immondo anche lui, da chi sta bene e non vuole avere niente a che fare con le povertà di questo mondo. Questo succede anche oggi a tutti i missionari che stanno con i più poveri: gli si fanno grandi accoglienze, grosse offerte, li si ringrazia per quello che fanno e poi si cerca la giusta motivazione per non raccogliere l'invito che ci fanno di andarli a trovare per evitare di essere troppo toccati o contagiati dalle realtà che ci vengono a testimoniare.

Signore aiutaci a continuare a costruire un mondo intorno a noi e dentro di noi, dove il povero non faccia paura e venga accolto e aiutato, affinché anch'io possa vivere e essere aiutato nel momento del bisogno.

"Malgrado i duemila anni di cristianesimo, l'esclusione e l'emarginazione di certe categorie di persone continuano comunque fino ad ora, sia nella società come nella Chiesa. Per esempio, i malati di AIDS, i migranti, gli omosessuali, i divorziati, etc. Quali sono oggi, nel tuo paese, le categorie di persone escluse ed evitate nella società e nella Chiesa?"
Citazione estratta dal commento: "pn-carmelitani@yahoogroups.com"