Omelia (01-09-2024)
padre Ezio Lorenzo Bono
LO "STATO DI FLUSSO" DI CRISTIANO RONALDO

I.
Durante la partita di qualificazione agli Europei 2024 del 4 luglio scorso, Cristiano Ronaldo ha dimostrato una straordinaria capacità di controllo non solo del suo corpo ma anche della sua mente. Prima di calciare il rigore decisivo contro la Slovenia, un cinturino al suo polso ha registrato un calo sorprendente dei suoi battiti cardiaci, scesi da 170 a 100 in pochi istanti. Ronaldo era completamente immerso in uno "stato di flusso" (flow state), una condizione in cui l'atleta è così assorbito nel compito da non percepire nulla di ciò che avviene attorno a lui.
L'idea di "flusso" o corrente che trascina (flow) è stata teorizzata nel 1975 dallo psicologo Mihaly Csikszentmihalyi (si legge: mihài cìk-sent-mihàgli) nel suo libro "Flow: Psicologia dell'esperienza ottimale", per significare uno stato di immersione totale e di coinvolgimento in un'attività al punto da perdere la consapevolezza del tempo, della fame, della fatica, e provando una sensazione di gioia e soddisfazione. Il flow per Csikszentmihalyi è: "uno stato in cui le persone sono così coinvolte in un'attività che nient'altro sembra avere importanza; l'esperienza è così piacevole che le persone continueranno a farlo anche a caro prezzo, solo per il gusto di farlo."
Ma come raggiungere questo stato di flow? Innanzitutto, avendo degli obiettivi chiari e concentrandosi sul presente. È essenziale prendere coscienza di entrare in uno stato di positività dove tutto "scorre" o "fluttua" (flow) intensamente e tranquillamente, e imparare a prendere il controllo per poter evocare questo stato a piacimento. Tutti abbiamo vissuto momenti di flow, e quando ci troviamo in questo stato si nota subito, perché le nostre prestazioni migliorano notevolmente. Le principali condizioni che ci permettono di entrare nel flow sono la calma, la felicità e l'energia. Occorre essere persone positive e con molto entusiasmo. (Si dice anche che un altro side effect del flow è che aiuta a dimagrire! Infatti si è talmente concentrati su quello che si sta facendo, che si perde la percezione della fame, il cervello non ha tempo di mandare i segnali al nostro stomaco ed il rapporto con il cibo diventa distaccato).
Questo stato di flusso (flow), o esperienza ottimale, nell'ambito sportivo è detto anche "trance agonistica", e nell'ambito spirituale "estasi" (dal greco ἔκστασις, fuori dallo stato, o «uscire di sé»): è il rapimento dell'anima che si innalza alla contemplazione del divino ed entra in immediata comunione con Dio. Varie religioni orientali avevano già riconosciuto questa esperienza da molti secoli.

II.
Il Vangelo di questa domenica ci parla a modo suo di un flow, di un flow cristiano (non di Cristiano Ronaldo), vale a dire di uno stato di concentrazione libero da tanti impedimenti. Nella diatriba con i farisei e gli scribi sull'impurità e la purezza, Gesù afferma che «Non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall'uomo a renderlo impuro». Quindi Gesù dichiara che tutte le cose e animali sono puri. Sta all'uomo evitare di commettere impurità. E Gesù fa l'elenco di tutti "i propositi di male" che escono dall'uomo: "impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza". Capite bene che con tutti questi ostacoli l'uomo rimane soffocato, non può vivere bene la sua vita e non può concentrarsi nel fare qualcosa di buono. È necessario quindi purificarsi, abbandonare tutta questa negatività entrando in uno stato di flusso (flow state) positivo, un'estasi ("uscire di sé") per concentrare tutta la nostra attenzione in Dio.
Così come il Flow richiede di liberarci da distrazioni esterne, la purezza di cui parla Gesù richiede di liberarci dalle impurità interiori che ci imprigionano. Quando il nostro cuore è libero da queste negatività, possiamo vivere in una condizione di totale presenza e concentrazione, non solo nelle nostre attività quotidiane, ma anche nella nostra relazione con gli altri e con Dio. Ecco che il Flow cristiano è simile a vivere in uno stato di purezza spirituale. Chi vive in purezza non è malvagio, non è dissoluto, invidioso, calunniatore, omicida, ladro, avido, superbo, etc.

III.
Per concludere.
Si racconta che Ronaldo, quando era ancora giovane e giocava per il Manchester United, durante un allenamento, mentre tutti i suoi compagni di squadra erano esausti e pronti a tornare a casa, decise di rimanere in campo. Continuò ad allenarsi da solo, ripetendo tiri e dribbling all'infinito, fino a quando fu il custode dello stadio a spegnere le luci per fargli capire che era ora di andare. Questo episodio mostra la sua incredibile etica del lavoro e il suo desiderio di perfezionarsi, e ci ricorda anche l'importanza della perseveranza e della volontà nel perseguire i propri obiettivi. Ronaldo è diventato uno dei più grandi giocatori della storia non grazie alla fortuna o a qualche artificio, ma grazie alla sua dedizione costante.
Tuttavia, oltre al suo grande impegno, Ronaldo riconosce che c'è un altro elemento che lui stesso ha menzionato più volte nelle sue interviste: la consapevolezza che, nonostante tutto il suo sforzo e la sua dedizione, c'è sempre anche un elemento di "benedizione", qualcosa di più grande che lo ha accompagnato e lo accompagna nella sua carriera. Ha suscitato clamore l'anno scorso in Arabia Saudita, il segno della croce che Ronaldo si è fatto dopo aver segnato un gol. Un gesto assolutamente proibito in un paese musulmano e che ha avuto una diffusione virale sui social network. Ma lui, da fervente cattolico come tutta la sua famiglia, non ha avuto paura di mostrare al mondo la sua fede, mentre noi, a volte, ci vergogniamo di mostrarci cristiani anche solo al nostro vicino di casa.
Se Ronaldo è riuscito a "comandare" il suo corpo fino a ridurre i battiti cardiaci, dimostrando una straordinaria capacità di concentrazione, anche noi, con la stessa dedizione e impegno, possiamo lavorare per ridurre o eliminare le negatività che Gesù, nel Vangelo di oggi, ci invita a sconfiggere. La volontà umana è potente, come ci ha mostrato Ronaldo, ma non è onnipotente. Ci sono battaglie interiori, quelle contro le impurità del cuore, dell'anima, e della mente, che sappiamo bene essere dure da sconfiggere e che non possiamo vincere da soli. È necessaria una grande volontà accompagnata dalla Grazia per purificare il nostro cuore, superare le tentazioni e vivere in uno State Flow che per noi cristiani è lo Stato di grazia.
Come Ronaldo, con la sua disciplina a volte maniacale, la sua dedizione e la sua concentrazione riesce ad ottenere risultati straordinari, allo stesso modo noi siamo chiamati a un impegno costante nella nostra vita spirituale, sapendo che non dobbiamo fare tutto da soli.
Csikszentmihalyi conclude dicendo che possiamo dividere le persone in due grandi gruppi: quelle preoccupate, cioè le persone che si danno da fare, tuffandosi nel fiume e lasciandosi fluire, e quelle annoiate che, invece, rimangono a ristagnare sulla riva. E tu, a quale squadra appartieni?

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