Omelia (30-08-2024)
don Giampaolo Centofanti


Don Giampaolo Centofanti (Giampaolo Centofanti blog). In questo brano Gesù parla ai suoi discepoli, aiuta a riconoscere gli inganni in cui si può cadere nella sequela. Ma il cammino lo fa Gesù per cui i discepoli avranno da lui appunto gli aiuti necessari per riconoscere e superare tali ostacoli. Dunque Gesù evidenzia l'inganno di una religione del fare cose: anche le vergini stolte prendono le lampade, ossia partecipano alla vita di fede della comunità. Ma esse non prendono l'olio ossia l'accogliere nella vita la grazia ricevuta attingendo alle fonti della grazia, disponibile a lasciarsi aprire il cuore da Dio. Non solo a fare cose, non mettendo nemmeno in un cammino tendenziale in gioco il cuore. Le dieci vergini si addormentano perché per un periodo il seme cresce sotto la terra e nessuno può troppo avvedersi se sta davvero crescendo o meno. Ma ogni albero porta i suoi frutti. Se il cuore resta chiuso usciranno frutti di chiusura che non fanno bene alla persona e neanche agli altri. Tra tali frutti di chiusura il discernere in base al fare cose invece che al graduale aprire il cuore. Le stolte chiedono alle sagge del loro olio, vogliono per esempio ridurre il cammino comunitario ad un incontro sociale. Ma le sagge rispondono che questo farebbe solo mancare l'olio a tutte. Se si riduce la sequela ecclesiale al fare cose, senza disponibilità ad una crescita profonda, le persone disposte ad una sincera crescita possono venire confuse dal respirare una tale mentalità persino nei luoghi deputati alla formazione spirituale. Ci saranno se si vuole altri momenti per l'incontro sociale. Dunque Gesù qui aiuta i discepoli a non restare bloccati in discernimenti apparentemente buoni (= dateci del vostro olio) ma che in realtà mettendo da parte la crescita autentica dietro a Gesù pongono le basi dello spegnimento della vita, anche della vicinanza umana, per tutti (= l'olio che finisce per mancare a tutti).