Omelia (01-09-2024)
padre Paul Devreux


In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Sono venuti per indagare.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate - i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti -, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Tutte queste tradizioni nascono da un'esigenza igienica giusta. Il problema è che se dicevano alla gente di lavarsi, non lo facevano. Ma se dicevano che Dio lo vuole, lo facevano. E' come la tradizione della benedizione delle case, che aveva il merito di provocare automaticamente le pulizie di primavera.

Ma cosa significa puro? Una cosa pura è bella. Se è una pietra, è senza macchia. Se è una persona, è senza peccato. Solo Dio è puro, e la mentalità comune è che se voglio stare al suo cospetto, devo cercare di esserlo anch'io. E' come quando cerchiamo di essere puliti per uscire di casa.

Perché i discepoli di Gesù avevano cominciato a trascurare queste tradizioni? Perché Gesù spiegava loro che Dio ci ama tutti, perché siamo suoi figli. Ci ama anche se siamo sporchi. Col tempo capiranno che è bene osservare queste tradizioni igieniche, non più per paura di Dio ma semplicemente per carità cristiana. Fare il possibile per non puzzare, è un gesto di carità. I discepoli hanno bisogno di passare da una pratica religiosa basata sulla legge e la paura, ad una pratica religiosa basata sul bisogno di Dio. Questo è vero anche oggi. Il rifiuto di Dio e l'ateismo di oggi, è la naturale conseguenza di un rifiuto di una religiosità soffocante, basata sul dovere. Dopo questo periodo di transizione, per non dire di guarigione, viene la scoperta della bellezza e del bisogno di Dio, senza preconcetti.
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
"Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini".
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
Il comandamento è sempre lo stesso: "Ama". Le tradizioni cambiano.
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall'uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall'interno e rendono impuro l'uomo». Tutte cose che ci rendono brutti e disumani. Cos'è che ci può entrare dentro oggi, e renderci impuri? L'egoismo, la paura e il rifiuto dell'altro. La scelta di amare, senza avere paura dell'altro, trasmette vita. Questa scelta viene spontanea quando scopro il Dio Padre di Gesù.

Buona domenica.