Omelia (27-08-2024)
Missionari della Via


Gesù continua ad attaccare gli atteggiamenti ipocriti. All'epoca si pagava la decima, si dava cioè un decimo del proprio raccolto al Tempio. Nel caso citato da Gesù, si dà qualcosa ancora in più: anche la decima facoltativa delle spezie. Di per sé è una cosa buona ma essendoci l'ipocrisia, diventa negativissima! Si dà una cosa esteriore, tutto sommato di poco conto, per apparire bravi e sentirsi a posto, mentre si trascura ciò che viene prima: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. A che serve che metto il centesimo nel cestino dell'offertorio (però permettetemi: che tristezza l'essere passati dalla decima del proprio stipendio di secoli fa ai centesimi di oggi...), se poi non sono giusto nel mio rapporto con gli altri? Magari non pago i dipendenti, trascuro di aiutare chi ha bisogno ma l'offerta per il patrono non deve mancare! A che serve comprare il fiore al santo o fargli l'offerta per la festa parrocchiale, se poi non apro il cuore alla misericordia verso i poveri, o resto chiuso nell'indifferenza? A che serve andare una volta al mese a fare volontariato se i poveri sono fuori dal mio orizzonte quotidiano, o se a casa non muovo un dito per aiutare? La giustizia non è solo non fare del male o indignarsi davanti alle ingiustizie ma diviene preghiera e opera concreta per dare ciò che è secondo il cuore di Dio, che siano beni materiali, affetto, ascolto, tempo... Ecco, il Signore viene per ripulirci dall'interno, vuole liberare il nostro cuore; non fermiamoci all'esteriorità, a mostrarci quali non siamo, pensando che con le parole o l'apparenza si risolva tutto. Lasciamoci rinnovare, per essere suoi veri figli, che amano come lui ci ama!