Omelia (28-08-2024)
Missionari della Via


I moniti di Gesù non servono per prendercela con gli altri o con l'ipocrisia in astratto; no, servono per cambiare il cuore. I due punti di oggi sono particolarmente importanti. Il primo ci mette in guardia dal fermarci in superficie, dall'essere persone dalle buone maniere ma dalle cattive abitudini. Il pericolo di tenerci troppo all'immagine e poco alla cura del cuore è grave. Il rischio di fare anche delle chiese delle passerelle è serio. Da qui il pericolo successivo: giudicare facilmente gli altri (che hanno perseguitato i giusti) facendo altrettanto! Celebriamo i martiri e mettiamo in croce il vicino di casa o il parente che frequenta la chiesa. Ci stupiamo per le sofferenze e le incomprensioni vissute da Padre Pio, e poi facciamo lotte tra sacerdoti e religiosi. Perché tutto questo? Per la durezza del cuore. Se non ci apriamo ad un serio e profondo cammino di conversione, se non cresciamo nella sfera delle relazioni, tutti possiamo commettere questi errori, facendo dei nostri parametri il criterio di giudizio assoluto. Quanti santi sono stati considerati "strani" dai loro contemporanei? Semplicemente perché hanno vissuto il Vangelo in modo diverso da loro? Quante volte reputiamo "esagerate" delle persone che, invece, con la loro semplicità e radicalità ci fanno scuola? Facciamo attenzione, perché mentre giudichiamo gli altri che sono in realtà più avanti di noi, potremmo non accorgerci di essere rimasti indietro, vivendo una fede ridotta a una religiosità di facciata, fatta di perbenismi, di sfilate parrocchiali, di mangiate solidali, che servono a sentirci bene e a mostrarci buoni, ma niente di più... Che il Signore ci aiuti a scendere in profondità, aprendo mente e cuore, imparando a riconoscere la bellezza di Dio che si manifesta in mille modi attorno a noi, anche in modalità che mai avremmo pensato! Chiediamo in dono un cuore nuovo, affinché possa compiersi in noi la meravigliosa promessa del Signore: «vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi» (Ez 36,26-27).

«Gesù non si scaglia mai contro la debolezza dei piccoli, ma contro l'ipocrisia dei pii e dei potenti, quelli che redigono leggi sempre più severe per gli altri, mentre loro non le toccano neppure con un dito. Anzi, più sono inflessibili e rigidi con gli altri, più si sentono fedeli e giusti: «Diffida dell'uomo rigido, è un traditore» (W. Shakespeare). Gesù non rimprovera la fatica di chi non riesce a vivere in pienezza il sogno evangelico, ma l'ipocrisia di chi neppure si avvia verso l'ideale, di chi neppure comincia un cammino, e tuttavia vuole apparire giusto. Non siamo al mondo per essere immacolati, ma per essere incamminati; non per essere perfetti ma per iniziare percorsi» (p. Ermes Ronchi).