Omelia (11-02-2006)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Sento compassione di questa folla.

Come vivere questa Parola?
Il noto episodio della moltiplicazione dei pani prende le mosse da una frase di Gesù su cui si rischia di sorvolare, presi dalla straordinarietà dell'evento. Le folle lo seguono da tre giorni, rivelando una "fame" a cui forse esse stesse non sanno dare un nome. Gesù la rileva e se ne lascia colpire. "Sento compassione", esclama rivolto agli apostoli. Due parole che sono una sintesi mirabile di quanto sta alla radice di tutta la storia della salvezza. Non aveva Dio detto a Mosè: "Ho osservato la miseria del mio popolo... ho udito il suo grido... conosco le sue sofferenze...Sono sceso per liberarlo"? E attraverso la voce di Osea: "Come potrei abbandonarti Efraim, come consegnarti ad altri Israele?... Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione"? Un sentimento che precede la stessa richiesta di aiuto, a cui, anzi, fa riscontro un'ostinata "durezza di cuore". Eppure Dio si china sull'uomo, raggiungendolo là dove egli si trova. Lo soccorre "moltiplicando il pane", cioè quanto vi è di più comune di più quotidiano, ma anche di più essenziale nella vita umana. E in questo gesto cerca di coinvolgere i suoi apostoli. Ne vince l'iniziale resistenza, rendendoli strumenti della sua tenerezza. I suoi apostoli... la sua Chiesa. Sì, oggi è a me, a te che Cristo chiede di aprire gli occhi sulla "fame", spesso inespressa, di tanti fratelli. A me, a te chiede di mettere a disposizione cuore, mani, talenti, beni perché il miracolo della moltiplicazione dei pani raggiunga gli uomini del nostro tempo.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi lascerò sopraffare dalla pienezza di Dio-Amore, senza tentare di concettualizzare, ma assaporando la gioia che scaturisce da questa certezza.

Mio Dio, tenerezza infinita che mi avvolgi in ogni istante, immergi sempre più la mia anima nell'oceano infinito del tuo amore. E fa' ch'io rimanga lì, lasciandomi amare come a te piace, senz'altro moto che quello di una riconoscenza senza limiti.

La voce di una testimone
Come è bello avere un Padre nel cielo che ci aiuta e ci ama più di noi stessi; un Padre che conosce anche il numero dei capelli del nostro capo! Come amo il Signore!, Lui, che veramente mi ha sempre custodita, ed è accorso ad aiutarmi tutte le volte che io l'ho invocato.
Benedetta Bianchi Porro