Omelia (01-09-2024)
padre Antonio Rungi
L' ipocrisia da debellare. La coerenza da recuperare

Il Vangelo di questa ventiduesima domenica del tempo ordinario, tratto dall'evangelista Marco ci presenta la questione del puro e dell'impuro che Gesù deve affrontare con i farisei e gli scribi. Si sapeva che per tradizione gli ebrei prima di mangiare e prima di iniziare un'attività si lavavano le mani e facevano le abluzioni. I farisei e gli scribi contestano a Gesù che i suoi discepoli non osservano queste regole igieniche. Questo tema oggi è molto sentito come era al tempo dei farisei e degli scribi al tempo di Gesù.

Ancora oggi questo è un tema molto ricorrente nei nostri ragionamenti, soprattutto dopo certe esperienze di sofferenza generale che abbiamo fatto con il Covid, non ancora risolte. Quindi l'igiene è fondamentale. Gesù non è contrario a che si tenga in considerazione la necessità di essere puliti anche esteriormente, ma ne fa una questione etica morale, affermando che è la pulizia del cuore fondamentale davanti a Dio. Uno potrebbe essere non igienicamente a posto, come chi vive in strada e chi non ha la possibilità di avere acqua, una casa, un bagno, una disponibilità di quelle cose essenziali per curare l'igiene personale e comunitaria Queste persone si trovano in difficoltà. Immaginiamo, come spesso vediamo anche per televisione, quelli che si trovano in difficoltà in Africa o nei Paesi poveri, dove manca l'acqua, dove c'è poca possibilità di poter attingere a pozzi e a sorgenti. Eppure fanno uno sforzo enorme per poter mantenere un livello di igienicità della vita umana. Al di là della questione dell'igiene dell'esteriorità, della purezza esteriore, Gesù ne fa una questione morale. La purezza del cuore, dei sentimenti è quella che conta davanti a Dio. Quel modo di rapportarsi agli altri che rende bella l'anima, la vita di una persona. Infatti Gesù fa notare ai farisei e agli scribi che "bene ha profetizzato Isaia nei loro riguardi, definendovi ipocriti. Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini trascurando il comandamento di Dio e osservando la tradizione degli uomini".

Quindi, in poche parole Gesù contesta ai farisei e gli scribi il modo di vivere esteriormente, quella loro ipocrisia, cioè apparire perfetti esteriormente, senza avere sentimenti buoni e non avere nel cuore impressa la legge del Signore, ma solo le tradizioni umane.

Fatti che giustamente richiedono cose più solide, anche sostanziose a livello di rapporti umani, di rapporti anche spirituali, con l'Assoluto. Infatti trascurando un po' quelli che sono i comandamenti di Dio, essi si fissano sulle norme civili o igieniche sanitarie. Non guardano alle cose che contano nella vita.

A questo punto Gesù chiama nuovamente la folla a sé, perché aveva preso le distanze dalle posizioni dei farisei e scribi e visto che erano in contrapposizione netta con una visione religiosa e cristiana della vita, conclude il suo discorso con queste stupende parole: "ascoltatemi tutti e comprendete bene. Non c'è nulla fuori dell'uomo che entrando in lui possa renderlo impuro" La questione del puro e dell'impuro viene risolta in una visione diversa della vita e dell'alimentazione. Dice che rendono impuro l'uomo le cose che escono dalla sua bocca, dal suo cuore e dal suo modo di comportarsi. Gesù fa un parziale elenco delle cose impure che hanno attinenza con la vita dell'uomo: "immoralità, furti omicidi adulteri, avidità, malvagità, cupidigia, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia stoltezza". Tutte queste cose cattive vengono fuori dall'interno e rendono l'uomo impuro, cioè cattivo e odioso, puzzolente quindi poche parole che cosa ci modifica sostanzialmente. Nei confronti del Signore il fatto che noi ci laviamo qualche volta di più le mani oppure non ci facciamo una doccia in più è opportuno farlo quando è necessaria. Anzi fatelo continuamente, se avete una possibilità non è questo che conta davanti a Dio, ma è queste cose che sono frutti, purtroppo di una distorta da un punto di vista etico.

Abbiamo anche noi la consapevolezza che quanto afferma Gesù corrisponde esattamente al nostro modo di agire anche di uomini e donne del nostro tempo. Infatti, la calunnia, la diffamazione circolano, purtroppo tra di noi e pensiamo che le cose che diciamo noi nei confronti degli altri siano tutte vere, che corrispondono oggettivamente a qualche cosa degli altri. Esortazione importante che viene dal Maestro: non ci facciamo giudici degli altri, ma cerchiamo di avere, come Gesù ci insegna in questo brano del Vangelo un cuore buono, misericordioso e accogliente verso tutti, prestando attenzione a non formalizzarci nei rapporti, a non essere ipocriti, perché facciamo ogni sforzo per apparire esteriormente perfetti, bellissimi, santi, ma dentro alimentiamo tanta la cattiveria e malizia. Purtroppo, molte persone vivono in questa situazione. Apparentemente sembravano giusti, sembrano un retti, ma in realtà, poi, vivono una vita dissoluta, una vita di opposizione a Dio e in odio ai fratelli.

Affidiamoci all'intercessione della Beata Vergine Maria in questo mese di settembre che inizia oggi e durante il quale celebreremo diverse ricorrenze mariane. La Madonna dal cielo ci faccia capire esattamente ciò che deve essere eliminato come impuro nella nostra vita, scegliendo tutto ciò che è purezza di spirito e del corpo, perché no, anche questi aspetti vanno curati nel vero senso della parola. Il rispetto del nostro corpo è dovere di tutti, in quanto esso è tempio dello Spirito Santo. Ad esso va associato il rispetto del corpo degli altri, perché gli altri sono persone umane, come noi, e il rispetto è dovuto verso tutti, soprattutto verso i bambini, gli anziani, gli ammalati e le donne. Oggi c'è troppa violenza nel mondo, troppi abusi in tutti i sensi. Noi dobbiamo evitare qualsiasi abuso nei confronti di tutte le persone, specialmente le più fragili e deboli. Dobbiamo metterci dalla parte di quelle persone che sono aperte al discorso della vita e sono disponibili ad accogliere ogni buon insegnamento che ci viene dal Vangelo di Gesù Cristo.