Omelia (30-08-2024)
Missionari della Via


Il Signore conclude la parabola di oggi con un invito forte, serio, decisivo: «Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora». Serve a farci vivere nell'angoscia? No, serve a farci vivere in pienezza! Ci fa bene ricordare che non abbiamo che l'oggi per amare. Quante volte rischiamo di perdere "il qui ed ora", tra nostalgie del passato e preoccupazioni per il domani, tra non accettazione di quanto vissuto a paura dell'incerto futuro... Gesù ci ricorda quanto sia importante ricentrarci sul momento presente, sul bene possibile, su ciò che sono chiamato a compiere. E di fare attenzione perché quello che qui ed ora sto facendo sia buono, bello, fruttuoso per me e per gli altri. Tutti facciamo esperienza della nostra fragilità che ci porta a disperderci, a dilapidare tempo e risorse; non scoraggiamoci, ma decidiamoci sempre e di nuovo a rialzarci, a ripartire, cercando di vivere al meglio quel dono grande che è l'oggi della mia vita, con le sue sfide, fatiche, occasioni, difficoltà... Ricordiamolo: non abbiamo che l'oggi per amare! A noi decidere: cosa ne vogliamo fare?



«Vegliate anzitutto!

Abbiate cioè un'anima "vigiliare"! Irrompono tempi nuovi. Sappiate affrontarli con una grande speranza nel cuore, nella certezza che tutte le stagioni della storia appartengono ormai al Signore e che nulla può sottrarsi alla sua irradiazione. Egli viene ogni momento, sotto sembianze diverse. L'importante è saperlo attendere: anzi, l'importante è saperlo scorgere dietro la trama dei giorni e sotto la scorza degli avvenimenti. Non abbiate paura. La certezza che Gesù Cristo cammina sulle nostre strade io l'ho avuta stando con voi... Ma, oltre a vegliare, dovete anche svegliare; svegliare la gente dall'appiattimento spirituale. Destatela dal sonno religioso, dalle abitudini sonnolente, dai compiacimenti intimistici, dalla ripetitività rituale. Aiutatela ad entrare nella storia»
(don Tonino Bello).