Omelia (02-09-2024) |
Missionari della Via |
«Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Gesù ci parla di un "oggi" e non di "ieri" o di "domani": un oggi in cui si compie la promessa di Dio! Dunque, se vuoi, puoi iniziare oggi una nuova vita. Se vuoi, oggi puoi farti amare, farti liberare dai sensi di colpa che ti opprimono, iniziare il tuo cammino di guarigione interiore, riconciliarti con la tua storia, iniziare un cammino di perdono per essere liberato da quel mostro interiore chiamato odio, rancore, risentimento! Possiamo riacquistare la vista e vedere le cose come le vede Dio; possiamo iniziare a cambiare il nome alle cose e dire che un tradimento è una possibilità che ci è data di perdonare, di mostrare il volto misericordioso del Padre. Possiamo vedere un fallimento economico, come un'apertura alla Divina Provvidenza. Possiamo vedere un povero che bussa alla nostra porta non solo come un disturbo ma come la possibilità che Dio ci dà di amare e compiere un atto di carità. Insomma, possiamo avere occhi nuovi per leggere le cose in modo nuovo! Dunque è oggi il tempo di ricominciare, di credere che tutto questo è possibile! Tuttavia anche noi, oggi, come allora gli uditori di Gesù, possiamo non credere a questa parola. Possiamo correre il rischio di amare così tanto il nostro ruolo di vittime, di rivendicatori di torti subiti, veri o immaginari, di passare da vittime a carnefici, a ricattatori morali verso quelli che ci circondano che (secondo noi) non comprendono cosa viviamo. Vorremmo essere al centro di tutto e che tutti piangano sempre con noi. Vorremo avere attorno a noi tanti commiseratori, che ci diano sempre ragione! Ci scampi il Signore da tutto ciò! Chiediamogli invece che ci liberi per divenire anche noi liberanti! «Cari amici, questo brano interpella «oggi» anche noi. Anzitutto ci fa pensare al nostro modo di vivere la domenica: giorno del riposo e della famiglia, ma prima ancora giorno da dedicare al Signore, partecipando all'Eucaristia, nella quale ci nutriamo del Corpo e Sangue di Cristo e della sua Parola di vita. In secondo luogo, nel nostro tempo dispersivo e distratto, questo Vangelo ci invita ad interrogarci sulla nostra capacità di ascolto. Prima di poter parlare di Dio e con Dio, occorre ascoltarlo, e la liturgia della Chiesa è la "scuola" di questo ascolto del Signore che ci parla. Infine, ci dice che ogni momento può divenire un «oggi» propizio per la nostra conversione. Ogni giorno può diventare l'oggi salvifico, perché la salvezza è storia che continua per la Chiesa e per ciascun discepolo di Cristo. Questo è il senso cristiano del «carpe diem»: cogli l'oggi in cui Dio ti chiama per donarti la salvezza!» (Benedetto XVI). |