Omelia (02-03-2002)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato.

Come vivere questa Parola?
Cogliamo questa espressione sulle labbra del padre nella parabola detta del "Figlio prodigo" ma che molto meglio potrebbe chiamarsi del "Padre misericordioso". Essa infatti segna un vertice altissimo nel tema evangelico della misericordia come espressione rivelativa del cuore di Dio, della sua stessa essenza. Il padre che Gesù presenta esorta addirittura a far festa mentre il figlio maggiore entra in crisi e si adira con lui perché suo fratello, tornato a casa con cuore contrito, viene accolto calorosamente. Questo figlio puntigliosamente onesto nella quotidianità del suo agire, mal sopporta che il fratello, un tempo scapestrato, non solo ora trovi perdono, ma larghezza di benevolenza colma d'amore. Eppure è proprio questo il punto: Dio è talmente Amore che, appena ritorniamo a lui con tutto il cuore, si precipita a colmarci di una pienezza d'amore che noi neppure riusciamo a immaginare.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò allo Spirito Santo non tanto di riflettere sull'amore misericordioso del Padre quanto di abbandonarmi ad esso con tutto il mio essere nella gioia della fede. Parafrasando la prima lettura, dirò:

Tu hai gettato i miei peccati in fondo al mare che è la morte e resurrezione di Gesù. Tu mi conservi la tua fedeltà e benevolenza se, lungi dall'essere come il fratello maggiore della parabola, sono pronto "a far festa" con ogni mio fratello o sorella che tornano a te, sono pronto ad essere, a mia volta, misericordioso.

La voce di un maestro di spirito del nostro tempo
La croce è il più terribile "no" al peccato e il più amoroso "sì" al peccatore.
R. Cantalamessa