Omelia (06-03-2002) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Osserverete le leggi e le metterete in pratica perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli; ve le insegno perché viviate. Come vivere questa Parola? Siamo in ambiente di Antico Testamento e ci viene detto che la legge è per la vita, non per una costrizione o una amputazione, o per la morte. Infatti, anche quando la legge m'invita a trattenermi dal fare qualcosa, è in ordine al bene mio e di tutti. Come quando il semaforo rosso, per strada, mi costringe a fermarmi perché non sopravvenga il caos stradale, con gravi danni per me e per altri. C'è dunque una saggezza e un'intelligenza dell'obbedire alla legge che va colta in tutta la sua importanza. A volte la legge comanda di astenersi da qualcosa: non prendere ciò che è degli altri, non dire menzogna, non fornicare neppure col pensiero, ecc. A volte la legge comanda di compiere qualcosa: come onorare il padre o la madre, dare la giusta mercede agli operai, ecc. Ma il precetto che tutto riassume è l'amore. Amare Dio con tutto il cuore, la mente e le forze; amare gli altri come amiamo noi stessi è il cuore della legge e il suo compimento. E Gesù dice di essere venuto a portare questo compimento! Oggi nella mia pausa contemplativa, mi lascio interpellare a fondo: che cos'è il compimento di cui Gesù parla se non proprio la perfezione dell'amore? "Amatevi – dice – come io vi ho amati". Mi hai amato fino a dare la vita. Posso io adempiere leggi e doveri senza questo "fuoco d'amore" che mi viene dal tuo mistero di croce? La voce di un poeta vivente Se ci pensi, la croce è un'iniezione, una flebo lentissima nel corpo umano della terra. E' la morte la tua malattia. Ma stai guarendo in fretta (...) Tu amerai. Marco Guzzi |