Omelia (09-09-2024) |
Missionari della Via |
Commento su Luca 6,6-11 Il Vangelo di oggi ci parla della guarigione di un uomo che aveva la mano paralizzata. «Tendi la tua mano» è l'invito che Gesù fa a quest'uomo. «Egli lo fece e la sua mano fu guarita». Soffermandoci sulla mano paralizzata di quest'uomo: possiamo dire che anche noi abbiamo spesso non una ma tutte e due le mani paralizzate. Sì, abbiamo le mani paralizzate quando, prigionieri del nostro egoismo, siamo indifferenti alle tante mani tese di persone bisognose. Abbiamo le mani paralizzate quando, nella nostra spilorceria, diamo solo pochi centesimi da destinare ai più poveri. Siamo persone dalle mani paralizzate quando non sappiamo più accarezzare le ferite degli altri, quando non sappiamo afferrare la mano ai vacillanti, quando non sappiamo rialzare chi è caduto. Insomma, tante volte e in tanti modi le nostre mani sono spesso paralizzate. Nel nostro esame di coscienza riflettiamo su quante volte abbiamo chiuso le mani, su quante volte le nostre mani hanno percosso e non accarezzato! Chiediamo dunque la grazia al Signore che ci guarisca dalle tante tante paralisi che ci impediscono di amare come Lui ha amato! «Una volta in cui io e mio marito siamo andati a cena fuori mi sono messa a chiacchierare con un uomo anziano. Era in città per far visita alla madre, ricoverata in una casa di cura. Ha detto che era preoccupato per lei visto che lui viveva lontano. Ho sentito davvero Dio esercitare pressioni sul mio cuore perché mi offrissi di aiutarlo nel caso in cui ne avesse avuto bisogno. Poi il mio senso pratico mi ha detto di non farlo, che probabilmente non erano affari miei. Il lato spinto da Dio, però, ha vinto, e quindi ho dato all'uomo un pezzetto di carta con il mio numero di telefono, dicendogli che se avesse avuto bisogno di qualcuno che andasse a controllare se la madre stava bene l'avrei fatto io. Ha iniziato a piangere. Non pensavo di aver fatto una gran cosa, ma per lui lo era. Sono così felice di aver ascoltato quel giorno l'ispirazione di Dio!» (Jamie Janosz). Signore vuoi le mie mani? «Signore, vuoi le mie mani per passare questa giornata aiutando i poveri e i malati che ne hanno bisogno? Signore, oggi ti do le mie mani. Signore, vuoi i miei piedi per passare questa giornata visitando coloro che hanno bisogno di un amico? Signore, oggi ti do i miei piedi. Signore, vuoi la mia voce per passare questa giornata parlando con quelli che hanno bisogno di parole d'amore? Signore, oggi ti do la mia voce. Signore, vuoi il mio cuore per passare questa giornata amando ogni uomo solo perché è uomo? Signore, oggi ti do il mio cuore» (Madre Teresa di Calcutta). |