Omelia (07-03-2002) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Così dice il Signore: "Questo comandai loro: Ascoltate la mia voce! Allora io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; e camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici". Come vivere questa Parola? Attraverso il profeta Geremia, Dio intende rinnovare l'Alleanza, il patto d'amore che ha realizzato col suo popolo attraverso un pressante invito all'ascolto. Va sottolineato che più e più volte il Signore ripete, a volte in tono molto accorato, questo invito ad ascoltare Lui, la sua Parola. La posta in gioco è addirittura la felicità. "Se il mio popolo mi ascoltasse..., lo nutrirei con fior di frumento". Ma il popolo si rivela di "dura cervice", "non ascolta la voce del Signore suo Dio". Non vuol saperne di "accettare la sua correzione". Il lato drammatico della storia d'Israele in fondo è proprio il dibattersi tra questi due poli: da una parte un Dio che ama e parla invitando a conversione; dall'altra parte della gente che vuol andare per le sue strade che sono quelle del "non-ascolto". Oggi, nel mio rientro al cuore, ascolterò in profondità Gesù che mi dice: Le mie parole sono "spirito e vita" e sono "parole di vita eterna". Così comprenderò perché, nel Vangelo odierno, Egli mi avverte: "Chi non raccoglie con me disperde". Farò dunque il punto della mia situazione. Io sono o no un cuore che ascolta ogni giorno senza fretta né superficialità la Parola di Dio? Mi disperdo forse dietro tante altre parole che finiscono per rendermi sordo l'orecchio interiore alla vera Parola che conta e mi abilita ad amare? Verbalizzerò: Dammi, o Signore, un cuore in ascolto. La voce di un antico Padre "Ascolta la Parola di Dio nella quiete, fuori da ogni eccessiva cura del corpo e dal tumulto delle preoccupazioni mondane. Allora, nel tuo cuore penetreranno le cose di Dio e tu ne percepirai il gusto delizioso, se in esse persevererai". Isacco di Ninive |