Omelia (11-03-2002) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra; non si ricorderà più il passato, non verrà più in mente, poiché si godrà a e si gioirà sempre. Come vivere questa Parola? L'uomo vive il presente alla luce del passato e del futuro. Quanto pesi il domani sul modo in cui vivo oggi, è facile capirlo: lo stato d'animo di adesso sarà molto diverso a seconda che preveda, ad esempio, di incontrare domani una persona amata o un nemico giurato. Le speranze e le paure del futuro guidano il mio presente. Ma anche il passato quanto è importante! La psicologia insegna che in gran parte siamo influenzati dai nostri primi anni di vita, ossia dal nostro passato remoto. Pesi e doni che ci portiamo appresso vengono da lì: dal nostro passato. Quanto è consolante allora la parola di oggi: Dio cancella il passato, annuncia un futuro nuovo, e così rende possibile la gioia ora. "Non si ricorderà più il passato": cosa vuol dire? Forse il Signore ci vuol togliere del tutto la memoria? Certamente no: un uomo senza memoria non è più un uomo. Il passato che il Signore non permetterà più che ricordiamo è solo il passato segnato dal male, dal peccato, dalla sofferenza: Dio non ci toglie la memoria, ma "riscrive" la nostra memoria. Non è forse questo il senso profondo del memoriale che ogni giorno viene ripetuto a Messa? Il nostro autentico passato non sono più le ferite inflitte o subite, ma l'amore incondizionato di Gesù per noi e per tutti! Oggi, nella mia pausa contemplativa, ricorderò le parole di Gesù nell'ultima cena e in esse riconoscerò il mio passato: mi tufferò nella loro dolcezza salvifica. La voce di una mistica polacca L'inizio, l'origine di ogni cosa è la misericordia di Dio e la misericordia di Dio è la fine, il futuro di ogni cosa. Faustina Kowalska |