Omelia (15-09-2024)
Omelie.org - autori vari


COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di don Massimo Cautero

Dal Vangelo di questa domenica possiamo dedurre che a Gesù piace "farsi scoprire", lascia che i discepoli traggano da soli le conclusioni sulla sua identità. Ovviamente c'era stato un seguire Gesù piuttosto intenso fino ad allora, un ascoltare la sua predicazione che parlava incessantemente della bontà di Dio e del dono della vita eterna, anche un assistere a gesti d'amore supportati da miracoli che incarnavano nella realtà l'amore stesso di Dio che Gesù è venuto a portarci. Insomma, per arrivare alla domanda "voi chi dite io sia" ci sono stati molti elementi che hanno svelato l'identità di Gesù, e per Simon Pietro arrivare a dare la risposta deve essere stato piuttosto semplice, quello che non è stato per niente semplice da capire è che c'è una bella differenza fra il riconoscere Gesù come il Cristo e accettare che la salvezza da lui annunciata sarebbe arrivata nel modo più inumano che si potesse immaginare! Lo scandalo delle parole di Gesù circa la sua futura passione, morte e resurrezione, hanno suscitato il vero punto dolente fra il piano di Dio ed il pensiero dell'uomo. Addirittura Pietro viene chiamato "satana", cioè "avversario" di Dio, quando prova a correggere Gesù che annunciava la sua passione, morte e resurrezione, e deve essere stata dura per Pietro essere stato prima promosso a primo della classe e subito dopo essere gettato fuori in malo modo dalla classe stessa. Ma proprio in questo sta una delle difficoltà più grandi del cristiano: riconoscere chi è il Salvatore e cosa è la salvezza e poi non fidarsi di come questa ci viene offerta da Dio. In poche parole non riuscire a far fare il "salto" verso il divino dal pensiero umano, pur sapendo il dono e la sua grandezza continuare a voler dominare e controllare tutto, persino i piani ed il pensiero di Dio. Se qualcuno mi chiede come si fa a conoscere Dio la risposta è sempre: per prima cosa smettere di voler arrivare a Lui pensando di conoscerlo. Il primo passo verso la familiarità con Dio è sempre eliminare ogni immagine sbagliata che abbiamo di Lui. Il secondo passo è ascoltare ed accettare ciò che ha preparato per noi, salvezza in primis. Terzo passo riconoscere ed ammettere che Egli sarà sempre avanti a noi e per stare con Lui non possiamo fare altro che seguirlo, ovunque egli andrà, fidarsi di tutto quello che farà, abbandonarsi a tutto quello che Egli provvederà per noi, anche quando questa strada dovrà passare, come è passata per Lui, per sentieri che non ci piacciono, dolori che non vogliamo accettare, povertà che ci fanno paura. Quindi, se decidiamo di prendere per mano la nostra fede e seguire veramente Gesù, non abbiamo che da riconoscere la sua signoria ma anche la sua sapienza, ammettere che nessuna signoria umana può darci quello che Lui è venuto a donarci, riconoscere che le sue strade, per quanto possano sembrare scandalose o insensate, sono le strade giuste anche per noi, anche se dobbiamo lottare un poco contro noi stessi per accettarle e riconoscerle!