Omelia (15-03-2002) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno E' diventato per noi una condanna dei nostri sentimenti; ci è insopportabile solo al vederlo, perché la sua vita è diversa da quella degli altri, e del tutto diverse sono le sue strade. Come vivere questa Parola? Nei "ragionamenti errati" degli empi ci viene offerta, come in controluce, l'identità luminosa del giusto, prefigurazione profetica dell'identità salvifica del Giusto per eccellenza, Gesù di Nazaret. Del giusto si dice che la sua vita è diversa e diverse sono le sue strade. Una difformità rispetto al mondo; un porsi in modo alternativo riguardo al comune modo di pensare, sentire, agire: questo caratterizza il suo profilo esistenziale. Ma in positivo quali sono i tratti propri dell'uomo giusto? Egli innanzitutto "si vanta di aver Dio per padre": ovvero è umile e non ha da vantarsi di nulla che lo riguardi se non della figliolanza divina che ha ricevuto in dono da Dio. In secondo luogo "proclama beata la fine dei giusti": cioè non ha in cuore, proprio perché figlio di Dio, il desiderio di salvare se stesso dalla morte, ma piuttosto quello di donare la vita, di perdere se stesso, per la salvezza dei fratelli. In terzo luogo è mite: non griderà, non alzerà il tono, ma come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, si lascerà umiliare. E tutto questo compirà in forza della conoscenza dei "segreti di Dio": la vita oltre la morte, la vita per tutti attraverso la morte di uno solo. Oggi, nella mia pausa contemplativa, guarderò con amore al delinearsi nella prima lettura, del volto dell'Amato, il volto di Gesù. E pregherò il Padre che renda anche me diverso, santo, bello della bellezza di chi sa, fino in fondo, amare. La voce di un antico cristiano anonimo I cristiani vivono come tutti gli altri, ma sono diversi da tutti gli altri. Sono nel mondo, ma non sono del mondo. (Lettera a Diogneto) |