Omelia (03-10-2024)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Gb 19,23-27b

«Oh, se le mie parole si scrivessero,

se si fissassero in un libro,

fossero impresse con stilo di ferro e con piombo,

per sempre s'incidessero sulla roccia!

Io so che il mio redentore è vivo

e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!

Dopo che questa mia pelle sarà strappata via,

senza la mia carne, vedrò Dio.

Io lo vedrò, io stesso,

i miei occhi lo contempleranno e non un altro».

Gb 19,23-27b

Come vivere questa Parola?

Sicuramente abbiamo sentito questo detto: "La pazienza di Giobbe", è un detto popolare per indicare che ci vuole tanta pazienza per affrontare qualcosa, per aspettare qualcosa; indica anche la pazienza nella prova, nel dolore, la pazienza nel vedere i resultati. Ecco, questo personaggio della Bibbia ha tante cose da dirci. Giobbe riesce a esprimere una forte certezza, affermazione, convinzione con tanta chiarezza. Quale? Da dove le vengono queste parole? certamente non dagli amici, o della moglie, ma mosso dallo Spirito, dalla sua fede grande e forte nel Signore. Lui afferma: "Io so che il mio redentore è vivo... Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo contempleranno e non un altro".

Arrivare a questa certezza nella fede non è così scontato, soprattutto dopo le vicende tragiche accadute a lui e alla sua famiglia. Gli avvenimenti della vita potevano essere motivo per perdere la fede; in lui diventano motivo per crescere nella fede, per lasciarsi guidare dallo Spirito. Giobbe riesce perfino a percepire la realtà di Cristo Risorto che ancora doveva avvenire.


Signore Gesù, rimango in silenzio contemplando questo personaggio: Giobbe. Consapevole della mia fragilità ti chiedo la grazia di poter avere la chiarezza di una fede forte nei momenti in cui mi risulta difficile credere; ti chiedo il dono della fede per me, per le persone care, per tutta l'umanità. La nostra fede sia viva in te Cristo vivo morto e Risorto.


La voce di un santo Papa

"Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni. Non pensate alle vostre frustrazioni, ma al vostro potenziale irrealizzato. Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è ancora possibile fare.

Papa Giovanni XXIII


Sr Mónica Angulo FMA - cetra.moni@gmail.com