Omelia (01-10-2024)
Missionari della Via


Le divisioni fra città, famiglie e nuclei sociali sono diffuse in tutto il mondo. I samaritani, citati nel Vangelo, rifiutarono Gesù per il solo fatto che sarebbe passato nel loro territorio per raggiungere un altro popolo considerato nemico. I discepoli, a loro volta, non si dimostrarono più aperti dei samaritani: anche loro, condizionati dal loro ambiente e dalla loro cultura, godevano di una violenza divisiva nei loro ragionamenti, arrivando a chiedere un "fuoco dal cielo". Non è così immediato coltivare un amore che unisce e dialoga, è come se l'umanità avesse dentro di sé un germe di divisione. Perciò abbiamo bisogno di combattere santamente dentro di noi questi moti di violenza e separazione che possono abitarci; dobbiamo imparare a non guardare i confini come segni di separazione ma come punti di contatto. Essere vicini è un dono! Alcuni potrebbero obiettare: "Tu non conosci i miei vicini!". È vero, alcune persone sono fastidiose, pesanti, litigiose, spesso anche sospettose. Si diventa così quando si ha paura dell'altro, quando non si coltiva la relazione e forse non si riesce neanche a ricevere il bene che l'altro porta! Ma cosa possiamo fare? Iniziare a coltivare amore per le persone vicine. Sì, l'amore per lo sconosciuto parte dal considerare il nostro vicino o familiare o collega una persona diversissima da me e nonostante tutto amabile. È inutile che ci convinciamo che a differenza degli estranei i nostri figli o i nostri simili li conosciamo come le nostre tasche: non è vero! L'altro ci sfugge sempre e, allo stesso tempo, si rivela a noi come necessario: non possiamo vivere felici senza condividere. Perciò abbiamo bisogno di imparare ad amare i vicini. Se non sappiamo perdonare le persone vicine vivremo sempre più relazioni di inimicizia. La mancanza di perdono crea settarietà e dinamismi di potere anche nelle famiglie. Quando stiamo insieme, in famiglia, in comunità, nella Chiesa abbiamo sempre tanto da perdonarci vicendevolmente e questo è normale. Crei una setta se non hai mai nulla da perdonare ai tuoi familiari o ai tuoi amici, invece è proprio nella famiglia che impari ad accogliere le differenze e ad amare sul serio.

«Una comunità riesce a raggiungere un buon livello di convivenza solo quando i suoi membri sono disposti a perdonare i comportamenti sbagliati. [...] Quello che non viene perdonato diventa un peso per la comunità» (p. Anselm Grün).