Omelia (06-10-2024) |
don Giampaolo Centofanti |
Commento su Marco 10,2-16 Il cammino di crescita è lasciarsi portare dalla luce serena che Dio infonde in modo graduale, con tempi e modi diversi, in ciascuno. Ecco il riferimento di Gesù ai bambini che ascoltano i genitori con il cuore e perciò non si inceppano in tante cose. Un papà ama il suo bambino di due anni e mezzo, pensa a tutto per lui, gioca con lui, il bambino sta tanto bene col papà. Ma poi a causa di un malessere il papà deve portare il bimbo al pronto soccorso e quando il bambino capisce che gli stanno per fare un'iniezione si allarma, guarda il padre come se lo stesse tradendo, lo stesse abbandonando. Piange, strepita ma poi fatta l'iniezione torna tra le braccia del papà tutto contento e tornano a casa. Quel bimbo non poteva capire le ragioni ma col cuore ha capito tutto molto meglio. Talora non è superbia voler fare passare tutto attraverso i propri ragionamenti ma si tratta invece di un naturale bisogno di grazia che mi porti verso il discernere del cuore. Una catechista della parrocchia studentessa universitaria di scienze mi diceva che non poteva più credere in Dio: il big bang, l'evoluzionismo... Io ho studiato tutta la vita ma non sono caduto nell'inganno di prima di tutto ragionare con lei. L'ho portata invece sulla via semplice e naturale: nella tua serena coscienza cosa senti di rispondere se ti chiedo se ci credi in Dio? Lei ha subito risposto si, ed ecco risolto il problema. Poi ho anche parlato con lei di tante cose. Ma questa è la via giusta: prima vedo se credo e poi se ho fede rifletterò anche meglio. Ogni cosa ha una causa: figli, genitori, nonni... Ma all'inizio il mondo chi l'ha creato? Se ho ricevuto il dono della fede la logica continua: l'ha creato Dio, un essere superiore. E se non ho ricevuto il dono della fede? Dirò che non so da dove esce fuori il mondo ma certo la logica si ferma. Ognuno ha il suo cammino. Talora una persona viene in chiesa, si confessa, e però dice che in Dio non ci crede. Come mai? Forse Dio la sta lavorando ai fianchi, la sta preparando al dono della fede che non le ha ancora elargito, anche orientandola a chiedere la fede. Forse invece quella persona ha ricevuto il dono della fede ma deve imparare a non incepparsi nei ragionamenti, ad ascoltare la luce del cuore, come la ragazza di cui sopra. Ci si può chiudere nei ragionamenti per superbia ma molto più facilmente è la cultura nella quale viviamo, tutta ragionamenti astratti, tutta tecnicismo, che ci svuota e ci confonde. Il razionalismo orienta a basare tutto sui nostri ragionamenti, ci chiude in noi stessi, capiamo solo noi stessi. Anzi non capiamo nemmeno noi stessi perché solo la luce del cuore ci fa crescere, ci porta oltre, ci fa imparare dagli altri. Dunque ognuno ha il suo cammino non è detto che una persona vada avanti chiusa nei propri ragionamenti per cattiveria. Ma è una strada sbagliata. I ragionatori li vediamo allora come anche oggi criticare Gesù perché leggeva la scritture con buonsenso nella fede e non con ragionamenti astratti. Il sabato, oggi la domenica per noi cristiani, è un riferimento verso cui la fede, magari gradualmente, ci porta ma con buonsenso: non vuole dire che se una persona sta male e tu puoi aiutarla non la porti all'ospedale. Gradualmente, crescendo nella fede, possiamo scoprire la gioia di fermarci dal lavoro, dove possibile, di stare alla messa della comunità cristiana, di stare con la famiglia, con gli amici, con persone che possiamo accogliere. Ma tutto va visto con buon senso nella fede, come faceva Gesù. L'ideologia qui è prendere la Parola meccanicamente, senza gradualità e buonsenso. Nel brano di oggi invece i farisei criticano Gesù perché è troppo rigido mentre Mosè ammette il divorzio. Ma Gesù risponde che Dio accompagna la crescita anche nella storia, dopo il peccato originale Dio ha accompagnato gradualmente l'umanità verso la pienezza dell'amore. È un cammino nella grazia. Dunque Gesù dice che sta rivelando che nella grazia un uomo e una donna possono ricevere il dono di amarsi per tutta la vita. Ma appunto sta dicendo anche che solo la grazia può gradualmente fare davvero maturare in questa direzione. Senza non è possibile. Il vangelo di oggi così ci fa capire difficoltà anche del nostro tempo. Tradizionalismo: trasmettere meccanicamente regole senza coglierne nello Spirito il senso, il buonsenso. Falso progressismo: uguagliare, appiattire, ogni cosa, senza riferimenti veritativi. Sono errori di ogni tempo. Anzi nel nostro tempo accentuati dalla cultura proprio razionalista. Non a caso la Madonna, la piccola come insegna oggi Gesù, ha detto a Fatima che alla fine il suo cuore immacolato trionferà. |