Omelia (04-10-2024)
don Giampaolo Centofanti
Commento su Matteo 11,25-30

Il fatto che alcuni santi diventino famosi può ingannare, perché può inizialmente causare spinte al cercare riconoscimenti, efficacia esteriore di opere... Ma questi santi non hanno cercato che la volontà di Dio, hanno lasciato operare Dio. Possono esservi grandissimi santi, grandissimi profeti, sconosciuti alla grande maggioranza. Ma poi anche se una persona ha raggiunto per grazia una grande maturità cosa conta questo? Un bimbo, un alienato, un disabile mentale, una qualunque persona, possono essere più vicino a Dio. Il cuore delle persone lo conosce solo Dio. Ma, ancora, la vicinanza a Dio è piena di sfumature, non è statica, vi saranno molto probabilmente salti in avanti in certi momenti, periodo, per tutta l'eternità. E, ulteriormente, i paragoni sono ingannevoli perché ognuno ha il proprio percorso verso la pienezza e lo vive proprio con l'aiuto di ciascuno. Solo di Maria sappiamo che è la creatura più vicina a Dio, persino più degli angeli e anche questo fa riflettere: gli schemi servono davvero a poco. E Maria è proprio una che si riconosce creatura tra le braccia di Dio.