Omelia (02-10-2024) |
Missionari della Via |
I bambini piccoli sono un grande mistero: sembrano contenere una purezza originaria che noi adulti perdiamo, catturati dal mondo e dalla sua superficialità. I bambini, soprattutto molto piccoli, non si accorgono delle nostre sovrastrutture, non disprezzano le persone per i loro difetti fisici, non sanno avere pregiudizi sugli altri e fissazioni sul loro modo di essere, non fanno differenze fra le persone, sanno essere creativi nel bene. Quando giocano rappresentano un mondo dove tutto può sempre ricominciare. I bambini, perciò, sono fonte di speranza! Nei loro giochi fanno intervenire personaggi e fatti strabilianti, che portano bellezza anche quando il male sembra sovrastare tutto. Ecco perché pensiamo agli angeli custodi dei bambini non solo come custodi di esserini indifesi che hanno bisogno di essere sorvegliati, ma come custodi della loro bellezza. Un poeta, Rilke, diceva che il giardino dei bambini confina con quello di Dio, ed è proprio vero! Con il loro gioco i bambini profanano le nostre gerarchie, fanno parlare gli animali, fanno ballare e fare cose buffe agli adulti, creano un piatto con un legnetto e non si vergognano di metterlo a tavola, ci insegnano quella libertà e semplicità che perdiamo e dimentichiamo con la crescita. Come Dio, loro non hanno confini ed essendo suoi vicini gli somigliano. Walter Benjamin disse che i bambini sono stati attesi sulla terra perché sono una forza messianica, ci aiutano a resistere alla barbarie del consumismo e della guerra. Perciò non poteva esserci espressione più bella della venuta nel mondo di Dio: «un bambino è nato fra noi» (Is 9,5). La bellezza dei bambini è tale che Gesù dice chiaramente non solo di non disprezzarli ma di essere come loro: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli» (Mt 18,2). Il ritorno all'infanzia spirituale è tanto importante che diventa un criterio di salvezza, la chiave per entrare nel regno dei cieli. «Essere piccolo: le grandi audacie sono sempre dei bambini. - Chi chiede... la luna? - Chi non si ferma davanti ai pericoli per realizzare il suo desiderio? "Mettete" in un bambino "così" molta grazia di Dio, il desiderio di fare la sua Volontà (di Dio), molto amore per Gesù, tutta la scienza umana che le sue capacità gli permettono di acquistare... e avrete il ritratto del carattere degli apostoli d'oggi, così come senza dubbio li vuole Dio» (San Josemaría Escriva). |