Omelia (22-03-2002)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Se non compio le opere del Padre mio non credetemi; ma se le compio, anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre.

Come vivere questa Parola?
I capi giudei nei confronti di Gesù entrano in diatribe che si fanno sempre più grevi di odio. Hanno addirittura raccolto pietre per lapidarlo! E Gesù li interpella col disarmante umorismo della verità: "Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre mio, per quale di esse mi volete lapidare?". Ma essi si accaniscono ancora accecati dall'invidia: non sopportano che la potenza di Dio si riveli in Gesù, il suo Figlio Unigenito. Non lo riconoscono come tale! Sfugge loro il nesso di una storia che ben presto li porterà a crocifiggere questo "Figlio di Dio e dell'uomo" di cui S.Paolo dirà: "Dio dimostra il suo amore per noi, perché mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" (Rm 5,8). In Gesù tanto la vita quanto la morte sono l'argomento più luminoso della sua identità di Figlio di Dio. Egli esprime la sua piena unione al Padre non solo con quello che dice, ma con quanto viene operando.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi unirò a Gesù ringraziandolo per tutto quanto ha operato, svelandomi l'amore del Padre. Gli chiederò il dono di una limpida coerenza. Verbalizzerò:

Gesù, ch'io non sia facile a parlar bene di te, senza impegnarmi con la vita. Fa' che io gridi il tuo vangelo non tanto a parole, ma con le mie scelte, dentro il mio quotidiano.

La voce di un grande donna
Dobbiamo essere un lievito nella pasta, mescolato ad essa così intimamente da fare un tutt'uno e da essere incorporate semplicissimamente... con il sorriso, con l'unico scopo di testimoniare l'amore. Un'anima che irra-dia è sufficiente per accendere un braciere
Magdaleine di Gesù