Omelia (06-10-2024)
don Roberto Seregni
Siamo creati per amare

La domanda dei farisei è maliziosa: a loro non interessa nulla l'opinione di Gesù sul tema del divorzio, la loro unica intenzione è incasellare il maestro. Il loro obbiettivo, infatti, è obbligarlo a schiararsi a favore dei conservatori o dei progressisti. Vogliano mostrare alla folla che Gesù è uno come gli altri, che non ha nulla di speciale, che anche lui, alla fine, deve schierarsi a destra o a sinistra.
Ma il maestro, come sempre, sposta il problema e spiazza i farisei proponendo una prospettiva nuova.
È vero: Mosè permise di scrivere l'atto di ripudio e di rimandare la moglie, ma lo fece - passatemi l'espressione - per limitare i danni. Gesù ci invita a contemplare la scintilla iniziale del progetto creativo del Padre, quell'eccedenza appassionata d'amore che sta all'origine della creazione. L'alleanza matrimoniale, che troviamo nelle prime pagine della Genesi, non rappresenta una nostalgica memoria del passato, ma una profezia feconda per l'oggi. Non si narra di qualcosa che abbiamo definitivamente perso, ma di quello che possiamo vivere e sperimentare nel presente. Nella Genesi, infatti, non si parla delle nostre origini, ma della nostra originalità: siamo creati per amare con lo stesso amore del Padre.
Gesù ci ricorda che Dio consegna alla coppia il compito di trascrivere nel mondo il Suo amore fedele, fecondo e appassionato. Questa è la vocazione del matrimonio cristiano, il luogo storico e concretissimo dove si incarna e prende forma l'amore sempre nuovo e trasformante del Padre.

Buona domenica
don Roberto