Omelia (13-10-2024)
padre Paul Devreux
Commento su Marco 10,17-30

In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Quest'uomo ha già tutto, ma vuole di più. Ma c'è da domandarsi cosa s'intende per vita eterna? Forse ricevere una seconda vita dopo la morte. Per me è una vita bella, in comunione con l'eterno che è Dio, sin da oggi.

Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: "Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre"».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza».
Questo tale è una persona bravissima, che si impegna. Sicuramente è meglio di me. Ma chiaramente considera che la vita eterna è una cosa che va guadagnata facendo delle cose.

Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò Fermi tutti! Scoprire che Gesù, e quindi Dio, fissa lo sguardo su di me e mi ama, è già la vita eterna. E se scopro che la comunione con lui mi viene offerta gratuitamente, semplicemente perché Dio mi ama, c'è solo da esultare, perché significa scoprire la gratuità dell'amore di Dio che devo solo accogliere ringraziandolo.

lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Quali sono i beni che possono impedirmi di seguire il Signore? Forse è proprio il ragionare da ricco; cioè pensando che la vita eterna si deve meritare, e quindi, in altre parole, pagare, lasciando tutto e seguendolo, non da discepolo solo e privilegiato, ma insieme a quei poveri discepoli che lo stanno seguendo, e diventando uno di loro, può essere molto umiliante. Oggi vuol dire essere uno di quelli che vanno in chiesa. Mentre scoprire questo sguardo di Dio che si posa su di me, e avere voglia di seguirlo, lasciando tutto quello che mi è d'impiccio per farlo, è la scelta di tutti gli innamorati.


Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio». Dio ci guarda in faccia, vede quello che siamo, ma malgrado ciò che vede, ci ama; questa è la nostra salvezza, e questo può farmi entrare sin da oggi nella vita eterna. E' come quando San Paolo si sente dire:"Ti basta la mia grazia".


Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà». Con una promessa così, già collaudata e sperimentata da milioni di Cristiani, come si può ancora esitare. Bello anche sapere che c'è un tempo che verrà! Sicuramente più bello. Sono curioso.

Buona domenica.