Omelia (20-10-2024)
padre Paul Devreux


In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Forse hanno questa pretesa perché loro sono i primi discepoli ad essere stati chiamati, preceduti solo da Simone e Andrea, ma di poco. Ma se Gesù avesse reagito dicendo che spettava ai primi chiamati o agli ultimi, come avrebbero reagito? Il tono della richiesta è quello di un ordine. A me sembra un po' violento. Notiamo che Gesù ha cominciato a spiegare che deve andare a Gerusalemme dove sarà crocifisso. Ma loro non ci vogliono credere e sognano ancora un futuro glorioso. Ma questa è un'occasione per domandarmi: Mi capita di avere pretese nei confronti di Dio?
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». Gesù gli sta dicendo la verità, (infatti moriranno martiri) ma loro non ci hanno capito nulla. Il sogno acceca e impedisce di apprezzare il presente. Se sogno la laurea, non mi godo il tempo dello studio; se sogno la pensione, non mi godo il tempo del lavoro, e quando arriva la pensione rimpiango il tempo passato. Meglio vivere il presente.
E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma questo lo faranno solo quando avranno capito quanto sono stati amati da Gesù, e avranno il desiderio di testimoniare l'amore ricevuto e la speranza in una vita eterna con lui.
Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Qualche francescano pensa che alludesse a san Francesco, ma io penso che saremo tutti alla sua destra e alla sua sinistra, mettendo in risalto solo lui, se ce lo permette.
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Segno che tutti puntano ai primi posti, ma non hanno avuto la sfacciataggine di chiederlo.
Allora Gesù li chiamò a sé È bellissimo questo gesto di Gesù che li chiama a sé. È come un fratello maggiore che c'invita a tornare alla realtà e ad un clima di pace e di ascolto. Signore chiamaci sempre a te, e donaci di sentire e ascoltare questa chiamata.
li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita, Gesù torna su questo concetto di servire, a parole e con i fatti, continuamente, fino alla noia. La lavanda dei piedi ne è l'esempio più forte. Quello che è bello è scoprire che mettendo in pratica le sue parole, veramente divento grande e mi sento importante per gli altri, anche perché, come dico sempre: "Chi serve serve, chi non serve non serve." È terribile avere la sensazione che la nostra vita non serve a nessuno. Ma basta pregare per gli altri, e già torno ad essere utile e importante.
e dare la propria vita in riscatto per molti». Da cosa mi riscatta Gesù, dando la vita per me? Dal pensare che non sono importante per nessuno, che la mia vita non ha futuro, dalla morte, dal peccato che mi fa sentire non amabile. Gesù ci dona la sua vita, per trasmettercela. Signore grazie.