Omelia (14-10-2024) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Lc. 11, 29-30 Come vivere questa Parola? Bisogna dire che il nostro tempo esalta la libertà personale e di gruppo come un mito al di sopra di tutto, tanto che non si sopporta più nessuna legge o norma che viene data, sia in famiglia, a scuola e nella società, al punto che si proclama che anarchia equivale a libertà. In compenso, oltre ribellarsi di fronte alle regole, l'uomo contemporaneo si nutre di molti surrogati della libertà che vanno dalle droghe al divertimento più sfrenato fino a mettere in scacco la vita attraverso giochi pericolosi off limits. Eppure non c'è un altro luogo su questo pianeta e in tutto l'universo che garantisca di più e meglio la vera libertà che aderire alla persona di Gesù e al suo Vangelo. E' quanto ribadisce S. Paolo nella prima lettura, paragonando tra loro i due figli di Abramo: Ismaele, figlio della schiava Agar, simbolo di tutti coloro che non sono liberi, perché non hanno trovato la via della vera libertà e Isacco, figlio di Sara, moglie di Abramo, simbolo di tutti coloro che per il battesimo sono inseriti in Cristo, l'unico che può donare la vera libertà. Il richiamo è allora perché tutti noi credenti prendiamo coscienza di questo e quindi ci lasciamo plasmare dalla libertà che ci dona e offre Cristo attraverso il segno di Giona, ossia il mistero della sua morte e risurrezione (Giona nel ventre del grosso pesce simbolo della morte; Giona rigettato sulla spiaggia dopo 3 giorni simbolo della risurrezione). Segno di Giona che per noi è la celebrazione dell'Eucarestia che ci nutre e ci educa con il mistero della morte e risurrezione di Gesù, portato a nostra portata di mano sotto i segni del pane e vino consacrati: scuola e nutrimento della vera libertà della nostra vita. Infatti tutti possiamo testimoniare la forza che ci proviene dalla assidua partecipazione all'Eucarestia in un cammino di progressiva libertà, quando è unito anche alla frequenza nella celebrazione del sacramento della Riconciliazione, che spezza i legami malati che ci sono nel nostro cuore.
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