Omelia (18-10-2024) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Lc. 10, 1-9 Come vivere questa Parola? "La messe è abbondante ma sono pochi gli operai!". Oggi è più che mai l'ora della missione, anche se può sembrare che molte parti del mondo moderno voltino le spalle a Dio e ritengano la fede una cosa del passato. Eppure nel mondo soffia ancora l'anelito grande che presto vengano ristabilite la giustizia, la pace, l'amore; l'anelito verso ciò che è più grande e più buono di tante cose banali fra cui si vive. Questa nostalgia di Dio è anche lì dove Egli è negato. Perciò, proprio in quest'ora, il lavoro nel campo di Dio è particolarmente urgente; quindi sentiamo molto dolorosa l'espressione di Gesù: "gli operai sono pochi". Gesù dice queste parole non come un manager preoccupato dell'organizzazione della sua azienda. Si esprime così perché ci rendiamo conto della nostra inadeguatezza e della impossibilità dal punto di vista umano di essere in grado di fare fronte alla mietitura di tanta messe abbondante. Per questo ci buttiamo nella preghiera per chiedere operai, dal momento che solo Lui, il Signore, può chiamarli e mandarli. Anche S. Paolo nelle vicinanze della sua morte, chiuso nella brutalità del carcere Mamertino di Roma, avverte che, dal punto di vista umano, tutta la sua opera missionaria sembra sia un fallimento: la maggior parte dei suoi collaboratori lo ha abbandonato e più di uno ha tradito la fede. Ciononostante è proprio la preghiera che gli dà forza, facendogli avvertire la presenza del Signore per continuare a diffondere il Vangelo. E' proprio la povertà e l'essenzialità di vita dell'evangelizzatore che permette a Dio di fare breccia nel cuore delle persone per aprirsi al Vangelo e nel percepire vicino il Regno di Dio.
|