Omelia (22-10-2024) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Lc 12, 35-38 Come vivere questa Parola? Essere pronti è un modo di dire eppure, soprattutto davanti a situazioni difficili o inaspettate, non ci sentiamo pronti, ciò che rientra nella normalità, tuttavia se diventa una costante, perché la vita ci sembra fatta continuamente di sfide insormontabili, per cui non ci sentiamo mai all'altezza, il rischio può essere quello di ritirarsi nel guscio dell'insicurezza, rifiutando le situazioni complicate che dobbiamo affrontare, cercando di andare avanti nella stretta sopravvivenza e aspettando che passi la difficoltà. Il rischio contrario è voler essere perfettamente pronti senza prima di misurarci con la realtà, rimandando così la vita vera e piena ad un utopico futuro nel quale non ci saranno problemi e saremo completamente sicuri e preparati. Gesù ci invita ad essere pronti senza l'ansia del fallimento, ci insegna che vuol dire accogliere ciò che arriva anche nella notte della stanchezza, del dolore, dei limiti e delle fragilità che ciascuno ha. È solo da questa porta, lasciata aperta anche nell'oscurità, che si può riconoscere lo Sposo che si avvicina e lasciarlo entrare.
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