Omelia (27-10-2024) |
padre Paul Devreux |
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Quand'è che noi gridiamo così? solo quando capisco che sono in grave difficoltà e nessuno è più in grado di aiutarmi. O anche quando desidero cambiare vita, ma non so come fare. Molti lo rimproveravano perché tacesse, Signore pietà! Quante volte anche io sono infastidito dal grido del povero. Gli dico di tacere perché disturba il maestro, perché gli impedisce di insegnare, ma la verità è che disturba solo me. Disturba la mia tranquillità, o mi da fastidio il fatto che io non sono in grado di aiutarlo o perché non ho voglia di farlo. Lo faccio perché grida più forte di me, perché ho paura che il Signore ascolti lui e non me. Le motivazioni possono essere tante, ma in sintesi; lo faccio perché ho paura di rimetterci. ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Ecco, lo sapevo! Ora chissà cosa mi chiede di fare per questo cieco, che per me rappresenta solo un problema, e non un'opportunità. Io volevo solo seguire e ascoltare il maestro. Ma perché lo chiamo cieco anzi che Bartimèo? E ha senso seguire il maestro senza ringraziare il Signore per il dono di poter avere come compagno di cammino Bartimèo, che oltre tutto, può rivelarmi un mondo che io non riesco a vedere? Notiamo anche che Gesù non dice: "Chiamalo", ma "Chiamatelo", voi tutti. Quindi non sono solo. Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Alzati! Con l'aiuto degli amici si può rialzare. Questo possiamo fare come comunità, e questo servizio possiamo ricevere dai fratelli. Quindi chiediamolo per noi, e facciamolo per chi ce lo chiede. La via per essere aiutati è manifestare il bisogno. La via per aiutare è ascoltare il bisogno dell'altro. Posso ascoltare il grido del disperato, senza avere paura di rimanere schiacciato, perché non sono solo! C'è una comunità, e il Signore. Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Balzare in piedi e andare verso Gesù, da cieco, non è facile. Provate a farlo, sedendovi per terra con gli occhi bendati. Ma la speranza che questa chiamata riapre, da una grande forza. Signore donaci di sentire questa tua chiamata ogni mattina, e donaci di essere validi strumenti nelle tue mani affinché chi è disperato possa sentirla. Ma attenzione, c'è un'altra cosa importante che fa Bartimèo: getta via il suo mantello, che rappresenta tutto il suo passato e le sue sicurezze. Quello che il giovane ricco, non è riuscito a fare. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». Quindi prima ci vedeva. Come l'ha persa la vista? La vista rappresenta anche la capacità di fare le scelte giuste. A volte si vede tutto buio, senza prospettive. Allora anche io posso gridare: "Signore, fa' che io ci veda di nuovo, che capisca cosa è bene che faccia, aprimi una strada, una vocazione che dia senso a questa vita". Il Signore è sempre pronto a rilanciare la nostra vita. E Gesù gli disse: «Va', la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada. La strada nuova per Bartimèo è semplicemente quella di seguirlo, e lo fa perché ha fede, o se preferite, fiducia in Gesù, e nel cammino che ci propone di fare con lui. Buona domenica. |