Omelia (26-10-2024)
don Giampaolo Centofanti
Commento su Luca 13,1-9

Il moralismo ci può far leggere che dobbiamo fare i bravi altrimenti Dio alla fine si arrabbia. Ma questo brano vedendo la vita di Gesù può venire letto in altro modo: il padrone del fico è un uomo che non coltivando la fede finisce per non vederne più il senso. l'albero della fede occupa inutilmente spazio nella sua vita allora vorrebbe togliere quest'albero dal suo giardino. Ma il vignaiolo, Gesù, lo incoraggia ad aspettare ancora, a coltivare quell'albero e poi se con queste cure l'albero non porterà frutto il padrone potrà decidere di farlo togliere. Ognuno ha il suo graduale cammino quindi non bisogna fare tutto subito ma se non si cerca di accogliere la grazia che Dio infonde nel cuore la vita si spegne e tutto ci sembra inutile. La moglie pensa di non attirare più il marito ma se il marito sta vivendo la vita come un tran tran senza rinnovamento, senza crescita, è tutta la sua vita che si spegne e quindi anche il rapporto con la moglie. Non dipende principalmente dal fatto che la moglie lo attiri di più o di meno rispetto a prima.