Omelia (02-11-2024)
padre Ezio Lorenzo Bono
Non mi dimentico di te

Il compleanno di una persona cara è sempre un'occasione speciale per dirle quanto le vogliamo bene, quanto ci teniamo a lei, e il regalo che offriamo è una piccola dimostrazione dell'affetto che abbiamo nei suoi confronti. Così la giornata di oggi, della commemorazione dei defunti, è un'occasione speciale per dire alle persone care che ci hanno lasciato, quanto vogliamo ancora bene loro, anche se se ne sono andate da tempo. La giornata di oggi quindi è una festa dell'amore, dell'amore che c'è stato e dell'amore che rimane. E per noi cristiani, è la festa dell'amore che verrà recuperato, come ci ricorda Gesù nel Vangelo di oggi: "questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno".

Anche se questo giorno è chiamato il "giorno dei morti", in realtà è il "giorno dei vivi": noi oggi non celebriamo il ricordo di persone scomparse che sono sparite per sempre, ma celebriamo la vita di esseri viventi che vivono in un'altra dimensione. È il loro corpo che ci ha lasciato, ma il loro essere continua vivo. Il dolore che proviamo per la lontananza è la "bellezza collaterale della morte", è segno che c'è stato amore. Se non ci fosse nessuna sofferenza sarebbe segno che non c'è stato neppure amore. È questo il destino paradossale dell'amore, quello del suscitare dolore nel momento della separazione, e proprio l'ineluttabilità di questo dolore è condizione dell'amore stesso. Non voler amare per non soffrire, è la cosa più triste che possiamo fare. Solo chi ama soffre. Chi non ama niente o nessuno, non sa cos'è il dolore, ma neppure cos'è l'amore.

Infine la "bellezza collaterale della morte", oltre che a rivelarci la dimensione del nostro amore, ci rivela anche la grandezza della nostra fede. Gesù ha vinto la morte. La morte non è l'ultima parola. Un giorno ci ritroveremo. Se così non fosse la vita sarebbe la più grande bugia, sarebbe tutta una farsa tipo teatro dell'assurdo. Proprio perché sappiamo che esiste la nuova e vera vita futura, che questa nostra vita presente non è assurda ma è repleta di senso e bellezza.

La nostra partecipazione alla celebrazione eucaristica di oggi, la visita al cimitero e la nostra preghiera sono il regalo più bello che possiamo donare ai nostri cari, è come dire a ciascuno di loro: non ti ho dimenticato, continuo a volerti bene. E attraverso la comunione dei santi sentiremo nel cuore la dolcezza di ognuno di loro che ci dice: anch'io non ti dimentico, anch'io continuo a volerti bene.