Omelia (16-02-2006)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarea di Filippo; e per via interrogava i suoi discepoli dicendo: "Chi dice la gente che io sia?". Ed essi gli risposero: "Giovanni il Battista, altri poi Elia e altri uno dei profeti". Ma egli replicò: "E voi chi dite che io sia?". Pietro gli rispose: "Tu sei il Cristo".

Come vivere questa Parola?
Eccoci ad un tornante decisivo del Vangelo di Marco: la fatidica domanda di Gesù: "E voi chi dite che io sia?", cui segue la confessione di fede dell'apostolo Pietro: "Tu sei il Cristo". Da questo momento l'insegnamento del Signore si farà più intenso, martellante. Per ben tre volte, come riferiscono tutti e tre i sinottici, Gesù darà l'annuncio della sua passione.
Qual è il senso di questo triplice annuncio? Rivisitiamo il testo: Marco precisa che il dialogo tra Gesù e i discepoli avviene "per via". Non è così anche per noi, oggi? Quello che diciamo di Gesù, lo diciamo "cammin facendo", senza presumere di poter giungere a conclusioni affrettate e definitive. Nessuno infatti può dire di aver capito perfettamente chi è Gesù Cristo, nel mistero della sua morte e risurrezione che infinitamente ci supera e ci trascende. Siamo "per via", in ricerca e in attesa. E dunque abbiamo bisogno di essere rafforzati continuamente dalla Parola del Signore. Essere suoi discepoli significa percepirsi nel dinamismo di questo continuo "tendere verso", aperti a capire di più, a vedere meglio, ad andare oltre le affermazioni teoriche, cerebrali, per professare una fede che ci coinvolga esistenzialmente. Una professione che attesti il nostro personale incontro con la persona di Cristo e non semplicemente un'idea, magari anche teologicamente esatta.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, lascio che risuoni in me la domanda-provocazione di Gesù: "Tu chi dici che io sia?". Verbalizzerò, in preghiera:

Tu sei il Cristo! Fa' che sappia dare un significato personale e tangibile a questo tuo Nome. E liberami dalla presunzione di sapere già tutto di Te o di conoscere a perfezione la strada sulla quale mi condurrai.

La voce dei Padri
Coloro che professano di essere di Cristo si daranno a conoscere da quello che fanno. L'opera autentica, infatti, non consiste nel fare una professione di fede adesso, ma consiste nel fatto che uno sia trovato fino alla fine nella potenza della fede.
Sant'Ignazio di Antiochia