Omelia (10-11-2024)
padre Paul Devreux


In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Chi ha capito che la vera grandezza sta nel servire, come ha fatto Gesù, non ha questi desideri. Chi lì ha punta a farsi servire e a sfruttare gli altri. Per questo Gesù c'invita a diffidare di chi si comporta così. Ed è anche un'occasione per verificare se non sto cadendo anche io nella tentazione di puntare a questa gloria umana, detta anche vanagloria.
Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete.
Il tesoro era costituito da diversi bauli che erano fatti in modo tale da fare molto rumore quando ci si buttava le monete. Per cui più buttavi monete grosse o abbondanti, più faceva rumore, attirando lo sguardo di tutti.
Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Oggi diremmo che ha buttato due spiccioli.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere». Il ragionamento di Gesù, non fa una piega. Infatti, in proporzione, ha gettato più di tutti, e noi siamo contenti di sapere che almeno Dio si accorge della grandezza del suo gesto, e quindi anche di ciò che facciamo noi. Dico questo perché a volte, quando facciamo del bene e nessuno se ne accorge o ci ringrazia, ci vien da pensare: "Chi me lo fa fare?" Oggi Gesù ci dice che certamente Dio ci fa caso, e gli fa piacere.
Ma domandiamoci anche perché l'ha fatto? E con quale spirito? Forse le butta con l'angoscia di chi sa e ormai è destinato a morire, come la vedova di Sarèpta. Forse lo fa con la rabbia di chi dice a Dio: "Ormai mi hai preso tutto, prenditi anche questo!". Preghiera del disperato, che Dio ascolta e accoglie. Oppure lo fa come investimento? È una donna anziana, che ne ha viste tante. Nella sua lunga vita chi sa quante volte ha fatto l'esperienza della provvidenza di Dio. Per cui dare a Dio quel poco che ha, è come dirgli: "Mi fido più di te che di questi quattro soldi. Signore mi abbandono a te. A te consegno la mia vita".
Secondo me questo è un ottimo investimento, oltre ad essere il modo migliore per sperimentare la provvidenza e soprattutto l'esistenza e la presenza di Dio Padre, nella mia vita. Questa vedova, secondo me, ha sperimentato che solo Dio ha veramente a cuore la sua vita, e desidera manifestargli la sua gratitudine, con quel poco che ha.
Signore, dona anche a noi di arrivare a questa grande fiducia in te.
Buona domenica.