Omelia (19-11-2024) |
Missionari della Via |
Zaccheo, uomo ricco, capo dei pubblicani (cioè degli esattori delle tasse) e per questo non simpatico a tutti, è insoddisfatto: sente in fondo al suo cuore che gli manca qualcosa, forse non sa bene cosa, ma è in ricerca. Ha saputo che passa di lì Gesù e cerca di vederlo; è come se fosse attratto da qualcosa. Gesù lo attrae. Ecco, Dio ci attrae. E come ci attrae? Con quel desiderio di infinito, di amore, di pace, di eternità. Dio ci attira a sé. Sì, è Lui che per primo ci cerca e per questo ci attrae. È ciò che scoprirà con sorpresa Zaccheo: è Gesù che in realtà lo cerca, che posa lo sguardo su di lui. Che bello sapere che Gesù ci cerca, in qualsiasi posto e in qualsiasi situazione siamo, fosse anche la peggiore. Quante volte anche noi siamo come Zaccheo: possediamo, bramiamo ma non siamo mai contenti. Sembra che abbiamo tutto ma davanti alle sofferenze, alle difficoltà, sperimentiamo la nostra fragilità e il bisogno di Dio. Qualora ci capitasse, rendiamo grazie a Dio! E non perdiamo l'occasione di accoglierlo. Facciamo nostre le parole di Gesù: "Oggi, oggi, la salvezza è giunta a te!". Non lasciamocela dunque scappare questa salvezza, perché nella vita è l'unica cosa che sazia e che veramente conta! "Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri". Cristo ha portato la sua luce nella casa di Zaccheo, e in modo particolare nel suo cuore. Già sulla soglia della propria casa Zaccheo dichiara: "Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituirò quattro volte tanto". Alla luce di Cristo si allargano gli orizzonti dell'esistenza: uno comincia a rendersi conto degli altri uomini e delle loro necessità. L'uomo esce fuori dal suo egoistico "essere per se stesso" e si volge verso gli altri, sente il bisogno di "essere per gli altri", di essere per i fratelli. Una tale dilatazione del cuore nell'incontro con Cristo è il pegno della salvezza, come mostra il seguito del colloquio con Zaccheo: "Gesù gli rispose: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa (...) il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto»". E come una volta di fronte a Zaccheo, così in questo istante Cristo sembra presentare a ciascuno separatamente la sua proposta: "Oggi devo fermarmi a casa tua".... importante è questo «oggi». Costituisce come un sollecito. Nella vita ci sono delle questioni talmente importanti e talmente urgenti che non possono essere posticipate e non possono essere lasciate per il domani. È il grido dei bambini, delle donne, degli anziani, dei profughi, di chi ha subito torto, delle vittime di guerra, dei disoccupati. Ci sono anche persone sofferenti negli ospedali, i bambini orfani oppure i giovani che sperimentano le difficoltà e i problemi della loro età. Siamo invitati da Cristo. Siamo costantemente chiamati. Ognuno in un modo diverso. In vari luoghi infatti l'uomo soffre e chiama l'uomo. Ha bisogno della sua presenza, del suo aiuto. Come è importante questa presenza del cuore umano e dell'umana solidarietà." (Giovanni Paolo II, Omelia 8 giugno 1999). |